Il Consiglio comunale di Bojano, come annunciato, nell’ultima seduta di venerdì 29 dicembre ha deliberato il recesso unilaterale dall’Unione dei Comuni delle Sorgenti del Biferno. Un recesso che già da tempo sarebbe dovuto avvenire dato che dal giugno del 2013 il Comune di Bojano non ha più alcun servizio consorziato con gli altri Comuni dell’area matesina che fanno parte di quel sodalizio. In tanti anni di adesione all’Ente, Palazzo San Francesco ha conferito all’Unione in gestione in forma associata, solo il servizio di preparazione e somministrazione pasti per gli alunni frequentanti le scuole materne, servizio che ha visto, tra l’altro, nelle ultime due annualità (2011-2012, 2012-2013) il Comune di Bojano inadempiente nei pagamenti e quindi moroso, costringendo l’esecutivo dell’Unione, all’epoca, a citare in giudizio l’amministrazione Silvestri, con l’aggravio di ulteriore spese legali per le casse municipali, questione che tratteremo nei prossimi giorni. Un recesso, dunque, che andava fatto già negli anni scorsi perché non aveva senso pagare una quota di partecipazione all’Unione di 12mila euro annui senza avere in cambio alcun beneficio, dato che la finalità preminente del consorzio di Comuni è proprio quello della gestione associata ed unitaria di una pluralità di servizi nell’ottica del miglioramento qualitativo degli stessi con contestuale minimizzazione dei costi ad essi sottesi. Del resto nel corso degli ultimi lavori consiliari, il primo cittadino Marco Di Biase, ha rimarcato la necessità di uscire dall’Unione proprio per evitare nocumento alle casse comunali non esercitando il Comune di Bojano «funzioni e servizi attraverso l’Unione dei Comuni Sorgenti del Biferno», oltre al fatto che il Consiglio di Palazzo Colagrosso a luglio scorso «ha deliberato (DC n.13/2017) di impegnare il sindaco ad attivare ogni utile e necessaria procedura volta, da un lato, ad avanzare proposte in forma associata con i Comuni dell’Area Interna per la realizzazione di interventi a valere sui sistemi informatici e dall’altro, a superare entro il 30 giugno 2018 la coesistenza di due distinti Unioni nel medesimo ambito ottimale “Matese”, coerentemente a quanto previsto dalla Legge Regionale n.1/2016, stabilendo che, nelle more della definizione di tale procedura, non si sarebbero potute attribuire ulteriori funzioni all’Unione dei Comuni Sorgenti del Biferno». Un’ulteriore permanenza nell’Unione avrebbe comportato quindi solo un costo non giustificato per le casse comunali. Con l’adesione allo SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne) il Comune di Bojano ha deliberato, a luglio scorso, lo svolgimento in forma associata con altri Comuni dell’ambito ottimale “Matese” già alcune funzioni, come il Catasto e l’Edilizia scolastica. Il recesso dall’Unione dei Comuni è stato votato favorevolmente da dieci componenti del Consiglio, compresi Gaetano Policella, Roberta Scinocca e Carmen Zuccarino, mentre Mariacristina Spina si è astenuta, Massimo Romano, invece, non ha preso parte alla votazione giustificando la sua non partecipazione al voto perché componente del Consiglio dell’Unione stessa.
Ermes

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