Continua a deperire la palazzina di proprietà dell’Istituto autonomo case popolari di via Gallinola al civico 2, nonostante le continue segnalazioni degli inquilini per un intervento di risanamento del fabbricato.
È un immobile di 12 alloggi che a causa della mancanza di lavori straordinari da parte dell’ente proprietario sta letteralmente cadendo a pezzi.
«Sono anni che facciamo presente i problemi esistenti nel nostro palazzo – hanno dichiarato alcuni inquilini -, purtroppo, le nostre lamentele e preoccupazioni non vengono minimamente prese in considerazione. C’è un’umidità diffusa, quando piove addirittura entra l’acqua dalle finestre che danno sulle scale, infissi pericolosi senza cardini e maniglie, fissati alla meglio con delle viti, con la preoccupazione, quando tira il vento, di vederceli scaraventati addosso con tutti vetri con serio rischio per la nostra incolumità. C’è il soffitto sulle scale all’ultimo piano umido e ammuffito il cui intonaco comincia staccarsi, un vero e proprio degrado. All’esterno il cemento di alcuni balconi si sta sgretolando, ogni tanto si staccano pezzi di cemento di varia grandezza con il rischio di colpire qualche malcapitato che in quel momento potrebbe trovarsi al di sotto, per cui è a rischio anche affacciarsi all’esterno; si vedono una serie di ferri del cemento armato tutta arrugginita. C’è un tubo pluviale – ha aggiunto – che da tempo è completamente rotto, per cui l’acqua proveniente dalla grondaia finisce con il bagnare la parete esterna d’un lato della palazzina, causando infiltrazioni e umidità all’interno delle mura. Viviamo in un degrado totale, non si può continuare a vivere in queste condizioni indecenti, eppure paghiamo puntualmente il canone d’affitto».
Gli inquilini dello stabile hanno così concluso: «Abbiamo scritto e telefonato più volte allo Iacp, senza ricevere alcun riscontro, se a breve non sarà fatto nulla non è escluso che ci rivolgeremo al prefetto per far valere le nostre ragioni e, soprattutto, le nostre preoccupazioni, perché è inconcepibile vivere in una situazione di degrado del genere con rischio per la nostra incolumità, senza considerare poi che il palazzo finisce di andare in rovina se non si interviene immediatamente con una serie di interventi di manutenzione straordinaria che compete solo ed esclusivamente al proprietario dell’immobile».
E.C.

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