Quando serve, per fortuna, ci sono sempre. Al di là delle difficoltà operative causate soprattutto dalla mancanza di risorse. Nulla di nuovo, le solite storie di un’Italia regina degli sprechi, che poi non riesce ad erogare un contributo già stanziato a chi salva vite umane.
È il caso dei tecnici del Cnsas, che l’altra notte hanno portato in salvo un gruppo scout a cui è accaduto un incidente durante un’escursione (notturna) sul Matese. Un’operazione lunga e complessa partita non appena ricevuto l’allarme, intorno a mezzanotte, e conclusa alle 5 del mattino. Tutto reso più difficile dall’impossibilità di utilizzare un mezzo meccanico in dotazione perché non ci sono i fondi per poterlo mettere in funzione. Cose da pazzi, ma davvero è andata così. E va così da mesi (da anni), nella totale indifferenza e in un clima di disinteresse imbarazzante.
Doveva essere una avventurosa escursione notturna da località Pianelle di San Massimo all’eremo di Sant’Egidio – informa in Cnsas con una nota – quella che 11 scout, tra cui diversi minorenni, avevano in programma nella notte tra sabato e domenica. Lungo il percorso, un ragazzo di 37 anni, complice il fondo fangoso e scivoloso del sentiero, si è infortunato ad una gamba, non riuscendo più a proseguire. I compagni, rendendosi conto della situazione e consapevoli della notevole distanza che li separava dalla viabilità ordinaria, hanno immediatamente allertato i soccorsi.
Poco dopo la mezzanotte la richiesta è stata inoltrata al Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) trattandosi di territorio montano ed impervio. Una squadra di sette tecnici, in costante contatto con la centrale operativa del 118, la Prefettura di Campobasso e la Stazione dei Carabinieri di Bojano, è arrivata in pochissimo tempo sul posto, in località Pianelle di San Massimo, da cui è stato necessario proseguire a piedi lungo il sentiero.
Mediante il sistema “Sms locator” del Cnsas, tramite una centrale operativa dedicata, è stato possibile geolocalizzare il gruppo di scout. Grazie alle coordinate Gps e dopo circa un’ora di cammino, con a seguito barella, materiale operativo e sanitario per prestare il primo soccorso all’infortunato, la squadra del soccorso alpino ha raggiunto il gruppo di scout in difficoltà.
Immediatamente, spiegano ancora dal Corpo, sono state accertate le condizioni di tutti gli escursionisti. Il ragazzo infortunato è stato sistemato sulla barella spallabile in dotazione al Cnsas.
Per l’evacuazione del ferito è stato necessario procedere in molti tratti ripidi assicurando la barella con manovre di calata con corde e tecniche alpinistiche su ancoraggi opportunamente realizzati.
Dopo diverse ore di difficoltoso cammino, verso le 5 del mattino, il gruppo è stato riportato nella località di partenza e il ferito affidato alle cure del personale sanitario del 118 di Bojano, che era in attesa in località Pianelle insieme a una pattuglia dei Carabinieri della città matesina.
«L’utilizzo del furgone fuoristrada già in dotazione al Cnsas – la denuncia del Corpo – avrebbe reso più rapida e meno faticosa l’operazione di recupero del ferito. Purtroppo i fondi previsti dalla convenzione stipulata con la Regione Molise non sono stati tutt’ora erogati e la drammatica mancanza di disponibilità economica del Servizio regionale del Cnsas non consente di attivare risorse utili per la tutela della collettività».
Si è conclusa comunque a lieto fine la disavventura degli 11 scout.

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