Kenny Scarlett, l’australiano che nel febbraio dello scorso anno a Melbourne accoltellò il bojanese Luigi Spina, all’epoca 24enne, è stato condannato nei giorni scorsi dalla Corte di Giustizia Australiana a 5 anni e 10 mesi di cui un anno e tre mesi già scontati perché è in carcere dall’inizio del marzo 2017. La sentenza è stata emessa l’8 giugno scorso, adesso bisognerà aspettare la pronuncia successiva dell’Organo di giustizia che dovrà stabilire il risarcimento che spetterà al giovane molisano. Come si ricorderà Luigi, che da qualche mese risiedeva a Melbourne dove aveva trovato occupazione come cuoco presso il Crown Casino ristorante Gradi, un venerdì notte, sul tardi, aveva appena finito di lavorare e stava tornando nel proprio alloggio che divideva con il suo amico di Spinete Cristian Albanese, quando aveva sentito le urla di una donna che stava per essere strangolata da un uomo. Il giovane bojanese non esitò un solo attimo, si lanciò di corsa in aiuto alla povera vittima in balia del bruto. Essendo pratico di kick boxing, Luigi gli appioppò un calcio in pieno viso, per cui l’uomo lasciò immediatamente la presa, distrattosi un attimo per sincerarsi delle condizioni della donna, nella penombra non si era accorto che l’aggressore aveva tirato fuori un coltello, subendo così un fendente al fianco sinistro. Subito dopo l’aggressore si diede alla fuga. In un primo momento a caldo Luigi non aveva avvertito né il dolore e né tanto meno la ferita, solo quando toccandosi vide la propria mano insanguinata chiese aiuto, accasciandosi subito dopo al suolo. Soccorso da alcuni passanti fu immediatamente trasportato all’Alfred Hospital dove venne subito sottoposto ad un intervento chirurgico, fortunatamente non furono interessati organi vitali. Gli furono messi ben cinquanta punti di sutura. Il suo robusto e giovane fisico reagì abbastanza bene, per cui dopo qualche mese guarì perfettamente. Grazie alla collaborazione di Luigi la Polizia ha potuto ricostruire l’identikit dell’aggressore e quindi risalire alla sua identità. Kenny Scarlett, un giovane robusto, alto circa un metro e ottanta, già noto alle forze dell’ordine, a qualche giorno dall’accaduto fu arrestato dopo un inseguimento automobilistico a seguito del quale aveva causato anche un incidente. Spina nel processo non si è costituito come parte lesa. Della vicenda, come anche adesso per la condanna, ne ha parlato al TG nazionale la TV7 australiana come d’altronde anche la televisione italiana e la stampa nazionale. Per il suo coraggio Luigi ha ricevuto tantissimi attestati di stima e di ammirazione, la comunità degli italiani a Melbourne aveva anche proposto la sua nomination per una medaglia al coraggio, ma da parte del governo australiano non c’è stata alcuna risposta. Per il gesto eroico di cui si è reso protagonista Luigi, la cui famiglia risiede a San Polo Matese, il sindaco Armandino D’Egidio, che gli ha conferito un encomio in occasione del suo ritorno a casa, aveva chiesto al Ministero dell’Interno, tramite la Prefettura di Campobasso, competente per territorio, la concessione di una onorificenza al Valore Civile. Anche qui finora non c’è stato nessun segnale. Anche il primo cittadino bojanese Marco di Biase espresse all’epoca ammirazione per Luigi Spina. I silenzi da parte delle altre Autorità a vari livelli destano sicuramente stupore, in quanto bisognerebbe essere fieri ed onorati di avere simili concittadini che, mettendo a repentaglio la propria vita, dimostrano un coraggio fuori dal normale per salvare una vita umana. In Francia, invece, il capo dello Stato ha concesso la cittadinanza onoraria e un posto di lavoro nel Corpo dei pompieri ad un migrante irregolare, senza documenti, per aver salvato un bambino sospeso nel vuoto appeso ad un balcone del quarto piano di un palazzo a Parigi, arrampicandosi a mani nude sulla facciata dell’edificio. Purtroppo non tutti hanno la sensibilità mostrata dal presidente francese.

E.C.

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