In molti in città sono convinti che l’amministrazione Di Biase, dopo quasi due anni e mezzo dal suo insediamento, sia giunta al capolinea. È una notizia che sta circolando ormai da qualche settimana anche tra persone molto vicine all’attuale maggioranza. Le motivazioni che avrebbero portato a maturare la decisione da parte del primo cittadino di gettare la spugna, che poi non troverebbe un’unanimità d’intenti all’interno della sua squadra, non sarebbero solo di natura economica per via del default che il Consiglio comunale il 9 agosto scorso ha riconosciuto perché ormai insolvente anche per i piccoli debiti, ma soprattutto per divisioni interne alla stessa maggioranza che non è stata mai veramente compatta e unita.
È una maggioranza – che dall’esterno appare eterogenea – che, a detta di molti cittadini, sta vivendo alla giornata senza un minimo di programmazione e che, in questi due anni e più di gestione della cosa pubblica, ha perso strada facendo non solo dei pezzi della macchina politica comunque rimpiazzati, ma soprattutto quell’entusiasmo e quella passione che all’inizio l’aveva caratterizzata.
Che la situazione fosse molto più grave di quello che si poteva immaginare alla vigilia delle elezioni è senza dubbio fuori discussione, ma ritrovarsi anche con un organico impiegatizio ridotto all’osso, senza alcuni responsabili di settore fondamentali e per giunta con segretari comunali che vanno e vengono ad ogni cambio di stagione, non è certamente incoraggiante neanche per i più volenterosi amministratori animati da buoni propositi.
La città sta vivendo un momento di degrado assoluto che è il risultato di tanti anni di gestione discutibile e allegra della cosa pubblica, le casse sono completamente vuote, non ci sono soldi per fare neppure i più piccoli lavori di manutenzione per il decoro urbano.
Più di qualcuno, non solo gli avversari politici ma anche cittadini che hanno sostenuto alle elezione Bojano futura, auspica le dimissioni al più presto del sindaco, per mettere la parola fine ad una situazione surreale che sta causando un quadro generale di sofferenza della città.
Ad aggravare notevolmente la crisi che ha investito il Palazzo di città, la congiuntura economica dovuta alla chiusura della Gam.
Tutto ciò ha determinato uno sfaldamento generale che non è solo politico, ma anche di natura sociale che sta portando Bojano alla deriva.
In questo momento critico ci vorrebbe un forte senso di appartenenza al territorio, ci vorrebbe uno scatto d’orgoglio da parte di tutta l’amministrazione comunale, maggioranza e minoranza inclusa, sotterrando le asce di guerra, dell’associazionismo e dei cittadini, ognuno per il suo ruolo, per cercare di salvare da una “morte” sicura Bojano e l’hinterland.
Una cosa è certa, anche in caso di dimissioni del sindaco e quindi di affidamento delle sorti della città ad un commissario di nomina prefettizia, le cose non cambierebbero di molto, senza poi dimenticare che si è in attesa dell’insediamento della Commissione straordinaria di liquidazione di nomina ministeriale per la gestione del dissesto finanziario approvato dal Consiglio comunale il 9 agosto scorso.
Siamo dell’opinione che in questa fase cruciale se l’amministrazione Di Biase, ma poteva essercene anche un’altra al suo posto, decidesse di staccare la spina, Bojano avrebbe tutto da perdere perché i prossimi mesi saranno fondamentali per il suo futuro, infatti si deciderà non solo il destino dell’Istituto alberghiero di Vinchiaturo che potrebbe essere facilmente trasferito a Campobasso, come si vocifera nel capoluogo di regione, se sotto il Matese si continua ad essere divisi e a perdere tempo in polemiche spicciole, ma anche di altre situazioni importanti per il futuro e la sopravvivenza dell’area matesina.
Portare l’Ipseoa da contrada Santa Maria delle Macchie nel complesso di via Colonno sarebbe sicuramente una grossa boccata d’ossigeno per Bojano che vedrebbe l’afflusso di 3-400 persone in più giungere quotidianamente in città.
Ovviamente adesso bisognerebbe lavorare per modificare il progetto della Provincia, non costruendo più le 12 aule previste, bensì realizzando una struttura in base alle esigenze della scuola alberghiera.
A breve, tra l’altro, ci sarà una cerimonia di intitolazione di una strada a San Giovanni Rotondo al compianto architetto Giuseppe Gentile che lavorò a contatto con San Pio da Pietrelcina per la realizzazione della nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie e il sindaco Costanzo Cascavilla ha già preannunciato che per l’occasione inviterà il collega di Bojano e la sua amministrazione il giorno della manifestazione. Anche da questa iniziativa potrebbero nascere future collaborazioni nell’interesse della città di Bojano.

Ermes

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