Mario Di Fusco, 55 anni ad aprile. Anche ieri, come faceva da anni tutti i giorni, ha raggiunto Bojano. Via Croce, dove ha sede la caserma dell’Arma.
Mario era un brigadiere dei carabinieri. Il suo compito, accompagnare negli spostamenti il comandante della Compagnia. I numerosi ufficiali che si sono susseguiti nel ruolo di vertice lo hanno sempre riconfermato nell’incarico.
Persona ben voluta sia dai colleghi, sia da chi lo conosceva nella città matesina, che lui raggiungeva da Isernia dove viveva con la moglie e la figlia.
Ieri qualcosa è dovuto accadere. Qualcosa che ha fatto scattare un meccanismo terribile, incomprensibile, inspiegabile. Mario dopo aver preso servizio si è appartato in un locale del seminterrato dello stabile che ospita la Compagnia e ha deciso di farla finita.
Vana la richiesta di soccorso fatta immediatamente partire dai colleghi. Quando è arrivato il personale del 118, purtroppo il suo cuore si era già fermato. Tanti gli interrogativi che resteranno probabilmente senza risposta.
Tutti lo ricordano come una persona eccezionale, perbene, squisita. Disponibile, altruista, molto legato alla famiglia. Sempre con il sorriso sulle labbra. Nessuno, nemmeno tra i colleghi, ha mai sospettato che ci potesse essere qualche problema così grave da indurlo ad un gesto estremo. Una vicenda terribile che ha suscitato dolore e sgomento e che si è subito diffusa in città, dove nel tardo pomeriggio è arrivato anche il magistrato di turno.

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