Hanno le ore contate i “furbetti dell’Imu” a Bojano. L’amministrazione Di Biase, infatti, tramite una convenzione con la ditta RTI Ica/Creset, nell’ambito di un accordo quadro per la gestione delle entrate tributarie ed extratributarie, ha avviato il servizio del recupero evasione/elusione delle entrate sull’imposta municipale unica dell’anno 2013.
La Creset ha già notificato agli interessati 506 avvisi di pagamento per un importo pari a 475mila 408,71 euro. Al momento risultano annullati, dalla ditta stessa, 77 avvisi per un importo pari a 33 mila 722,51 euro e rettificati 11 avvisi per un importo pari a mille 809,12 euro, pertanto gli atti annullati e rettificati dovranno essere sottratti agli atti notificati, determinando una somma rimanente pari a 439mila 877,200 euro. Tale importo risulta così composto: 333mila 198,24 euro per imposta; 96mila 676,08 euro per sanzioni al 30 percento; 8 mila 526,76 euro per interessi; mille 476,00 euro per le spese di notifica. La somma di 439mila 877,080 euro (343.201,00 + 96.676,08) a titolo di recupero Imu dell’anno 2013 verrà imputata sul capitolo “accertamenti Imu” Bilancio corrente a competenza 2018, stante la mancata previsione del residuo per l’anno 2013. L’introito degli accertamenti dovrà avvenire estrapolando dai versamenti il 30 percento delle sanzioni pari a 96mila 676,08 euro, vincolando poi la somma di 343mila 201,00 euro in favore dell’Organismo Straordinario di Liquidazione.
In passato, come è noto, l’evasione dei tributi comunali a Bojano è stata sempre tollerata dalle amministrazioni, con il risultato che a pagare è stata sempre una percentuale inferiore di contribuenti che spesso ha versato in più del dovuto anche per i soliti furbetti. Secondo indiscrezioni tra i morosi ci sarebbe anche qualche ex amministratore. Dopo questa fase di accertamento e verifiche i cittadini non in regola dovranno necessariamente corrispondere il dovuto alle casse comunali per non incorrere poi in recuperi coattivi a mezzo ingiunzione.
Evasori e furbi sono dunque avvisati, a breve arriveranno accertamenti e verifiche anche di altri tributi per le annualità d’imposta a partire dal 2014. Situazioni che in passato hanno creato una disparità sociale poiché non c’è stata la volontà politica di ridurre i tributi facendo pagare a tutti i cittadini il dovuto. È risaputo infatti che le tasse non sarebbero state così alte se tutti le avessero pagate. Oggi, purtroppo, con il Comune in dissesto ciò non è possibile per alcuni tributi, come l’Imu.
Un altro filone che andrebbe approfondito è quello delle residenze fittizie che crea sicuramente un danno alle casse di Palazzo San Francesco, facendo risultare la seconda casa come prima, furbetti che potrebbero essere scovati attraverso i consumi dell’energia elettrica e dell’acqua.
Ermes

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