Tanto tuonò che piovve. Frase attribuita a Socrate per introdurre l’argomento delle dimissioni del sindaco Marco Di Biase tante volte annunciate e poi sempre rinviate.
Domenica sera il primo cittadino con una lettera stringata di qualche riga ha inviato una pec al prefetto, al presidente del Consiglio comunale, ai consiglieri e al segretario comunale, comunicando loro la decisione di rassegnare le dimissioni. Nel documento non vengono spiegate le motivazioni alla base di questa scelta, anche se poi lui, escludendo contrasti all’interno della maggioranza, le ha giustificate agli organi di informazione con le difficoltà economiche che sta attraversando l’ente di viale dei Pentri per cui non riuscirebbe a contenere gli indirizzi amministrativi e a dettare la sua linea politica. Ad ogni modo, oggi pomeriggio il sindaco svelerà l’arcano nel corso di una conferenza stampa indetta alle 15.30 a Palazzo Colagrosso. Dimissioni che potrebbero essere revocate entro venti giorni, anche se lui al momento non sembra proprio intenzionato a farlo in quanto la strada del commissariamento sembra ormai inevitabile. Un copione che la città ha vissuto già in precedenza con la passata amministrazione Silvestri, dimissioni poi ritirate che comunque servirono a ricompattare la maggioranza dell’epoca. La notizia delle dimissioni di Di Biase sono state sicuramente accolte con gioia dai suoi avversari politici e pure da qualche dipendente comunale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso costringendo il sindaco a presentare ufficialmente le dimissioni, sono ben note sia alla Prefettura e sia alla maggioranza ‘Bojano futura’: l’impossibilità di dare il benservito all’attuale segretario comunale Giuseppe Principe che, a detta di alcuni amministratori della stessa maggioranza non sarebbe di grosso aiuto al Comune di Bojano in questo particolare momento critico dovuto alla situazione drammatica del default dichiarato ad agosto dello scorso anno. Eppure Di Biase all’inizio sembrò di essere partito bene, attorniandosi di uno staff di esperti in materia giuridico-finanziaria (l’avvocato Giacomo Papa e il dottor Sergio Perrella), per un cambio di passo rispetto a quella che era stata la precedente amministrazione responsabile di una gestione allegra della cosa pubblica.
All’inizio della sua amministrazione, probabilmente Di Biase non ha dichiarato subito il dissesto, che di fatto poi è stato dimostrato essere già presente all’epoca, forse perché tratto in inganno sia dalla dichiarazione di fine mandato dell’ex sindaco Silvestri che accertava 750mila euro circa di avanzo di amministrazione e sia dall’intervento dei due commissari che non hanno, forse, ben fotografato la situazione finanziaria tragica dell’ente.
Dissesto che era certamente un passaggio obbligato giunto poi due anni più tardi, visto che sin dal suo insediamento i creditori bussavano giornalmente al portone di Palazzo San Francesco con atti ingiuntivi e pignoramenti. Probabilmente se lo avesse dichiarato prima, come gli era stato suggerito in considerazione dell’abnorme indebitamento dell’ente, oggi la situazione sarebbe stata ben diversa.
Questo fatto e sicuramente anche qualche altra situazione ha compromesso i rapporti di fiducia tra il primo cittadino e lo staff degli esperti che ben presto si sono defilati. Tutto ciò ha fatto supporre che a condizionare le decisioni del sindaco fossero persone all’esterno del Comune, cosa che gli è stata rimproverata spesso anche dai componenti della sua squadra. Altro errore commesso dal primo cittadino è stato quello di non aver saputo dialogare con i segretari.
In questi tre anni di amministrazione a Palazzo San Francesco ne sono arrivati più di una mezza dozzina. Avrebbe potuto anche riconfermare Domenico Nucci, attuale segretario comunale di San Massimo, invece, lo ha mandato via, richiamandolo poi qualche mese fa, in un momento di difficoltà per una seduta di giunta urgente. Nonostante tutto, Nucci, dimenticando il benservito ricevuto senza alcuna parola di ringraziamento, da gran signore qual è, e comprendendo le difficoltà dell’amministrazione bojanese, è tornato a Palazzo San Francesco risolvendo un problema urgente e spinoso al sindaco Di Biase. Il primo cittadino ha avuto a disposizione una serie di segretari comunali preparati e all’altezza delle esigenze del Comune di Bojano, come Antonello Carlone, purtroppo sono andati via, probabilmente perché il sindaco non aveva la necessaria fiducia in loro oppure perché pretendeva da loro un carico di lavoro e di responsabilità troppo eccessivo.
Oggi pare che il vero problema al Comune di Bojano, a detta di alcuni amministratori ma anche di diversi dipendenti, sia proprio il segretario comunale, dottor Giuseppe Principe, che da quando è giunto al Comune di Bojano ha collezionato più giorni di assenza per congedo di malattia che di lavoro. Una situazione che sta creando serie difficoltà sia all’amministrazione che a diversi cittadini che attendono da lui delle risposte. Tra l’altro ci sono incombenze urgenti che vanno evase entro la metà di agosto, pena lo scioglimento del Consiglio.
Il ministero dell’Interno, infatti, da qualche mese ha chiesto alcuni chiarimenti sul bilancio riequilibrato. Chiarimenti che dovranno essere fatti dal segretario comunale e dal responsabile finanziario del Comune. Siccome al momento il secondo Settore è sprovvisto di responsabile, toccherebbe quindi al segretario assolvere a tale compito. A tutt’oggi ancora non è stato fatto nulla in quanto il segretario è in malattia. Il sindaco Di Biase, avvicinandosi la data della scadenza dei chiarimenti, si sarebbe recato anche in Prefettura chiedendo la collaborazione di un nuovo segretario. Ad oggi non è giunto alcun segnale dal Palazzo di Governo.
Le dimissioni di Di Biase, secondo fonti attendibili, sarebbero collegate proprio alla figura del segretario comunale che, ormai, non gode più la fiducia dell’intera maggioranza e non solo. Tra l’altro nell’ultimo Consiglio comunale, c’è stato anche uno scontro verbale tra il sindaco e lo stesso Principe, fatto che non è passato inosservato. I rapporti sono ormai logorati, Di Biase ha chiesto più volte visite fiscali a Napoli, città di residenza del segretario, durante le frequenti assenze di quest’ultimo per malattia. Può darsi che questa volta il sindaco abbia le sue ragioni, però il dubbio rimane essendo stato finora poco comunicativo non solo con la stampa, ma soprattutto con i suoi amministrati. Eppure di fatti e vicende comunali da raccontare ce ne sono tantissime, quello che molti si chiedono meravigliandosi, è il perché del silenzio assoluto da parte di Di Biase che da tre anni sta promettendo di fare comizi pubblici e conferenze stampa, puntualmente sempre rimandate.
Vedremo se entro la prima decade di agosto il sindaco ritornerà sui suoi passi oppure getterà definitivamente la spugna. L’unico dato certo ed indiscutibile, certificato, ieri, con propria delibera dalla Commissione Straordinaria di Liquidazione, è che il debito complessivo del Comune di Bojano ammonta a circa 18 milioni di euro mutui esclusi.
Ermes

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