Un sogno che si speri diventi realtà, il riutilizzo della linea ferroviaria Benevento- Bosco Redole denominata “La panoramica del Tammaro”. E quanto è stato discusso nel centro culturale San Lorenzo in un convegno promosso dall’associazione “Insieme” di San Giuliano del Sannio. Sabato, nel cinquantanovesimo della salita al cielo di San Pio, l’arrivo del primo treno storico composto da carrozze Corbellini e Centoporte nella stazione di Pietrelcina proveniente da Napoli con a bordo tanti devoti che ha sostato davanti alla statua del Santo, dono dei ferrovieri in servizio in quella stazione negli anni novanta. Con l’auspicio che questo treno possa riprendere la sua corsa verso il Molise come dal 1883 al 2013. Nel gennaio del 1903 Francesco Forgione salì sul treno a vapore per recarsi al convento dei frati Cappuccini di Morcone per avviarsi al noviziato. E l’anno successivo in un gennaio nevoso ripartire per Campobasso, già fra Pio dopo la professione dei voti semplici, per salire sul treno per Termoli e fermarsi alla stazione di Ripabottoni per raggiungere il convento dei cappuccini di Sant’Elia a Pianisi per frequentare il ginnasio prima ed il liceo dopo e dove nel gennaio del 1907 emise la professione dei voti solenni. E con queste premesse il tema centrale del convegno è stato “Nuove opportunità di sviluppo del turismo culturale e religioso”. Come ha voluto evidenziare il presidente dell’associazione Emanuele Cappella presentando i relatori, l’assessore regionale alla mobilità Pierpaolo Nagni, l’ex presidente della Provincia Rosario De Matteis ed il primo cittadino Angelo Codagnone. E dovevano essere presenti anche altri sindaci dell’area del Tammaro ma impegnati appunto sabato e domenica a Pietrelcina. «Un progetto che abbiamo da subito voluto condividere – le parole di Emanuele Cappella – quello della Fondazione FS Italiane che, come annunciato dal suo direttore l’ingegnere Luigi Cantamessa Pietrelcina dovrà rappresentare il prosieguo dell’itinerario verso il Molise per poi congiungersi alla Transiberiana d’Italia, non dovrà trovarci impreparati per le opportunità che il nostro territorio e la nostra cittadina potrà offrire. E non solo sotto l’aspetto religioso, il nostro Santo Patrono è San Nicola, che viene celebrato più volte all’anno anche in concomitanza con la presenza dei nostri connazionali ovunque residenti ed in gemellaggio con Bari con tra i tanti simboli quelli dei Fucilieri. Ma anche per le vie dell’acqua che raccontano secoli di storia, reperti archeologici che ne raccontano millenni, essendo la nostra cittadina situata sulle strade che da Monteverde conducono ad Altilia. Per aver dato i natali a scienziati ed uomini di cultura. E per la vivacità ed il fare dell’associazionismo che sempre più spesso pone San Giuliano all’attenzione nazionale. E così la cittadina dei due campanili, ma anche delle due stazioni seppure in completo abbandono ed in disuso, come detto sarà pronta per accogliere i turisti che non solo vorranno proseguire dopo Morcone e Sepino per Bojano e Castelpetroso il loro itinerario religioso ma anche coloro che vorranno conoscere a fondo la storia millenaria del nostro territorio». E dopo gli interventi di Codagnone e De Matteis, che anche se con pensieri diversi, hanno ovviamente plaudito alle iniziative per far conoscere sempre di più il paese che ha dato loro i natali, quello dell’assessore regionale alla mobilità Pierpaolo Nagni. Nella veste insolita questa volta di non fare da parafulmine ai disservizi causati dal vettore su ferro o da quello su gomma, anche se non si è sottratto a delle domande scomode come quelle sul sovraffollamento degli autobus dei pendolari Fiat o degli inconvenienti ai treni da e per Roma. Ha voluto iniziare il suo intervento partendo dal trasporto su ferro commerciale, per intenderci sull’unica tratta per Roma, che comporta dei costi enormi per la funzionalità in sicurezza della circolazione dei treni, sia per i mezzi obsoleti, per la trazione diesel e per alcuni percorsi ancora tortuosi. A differenza appunto di quello previsto per la circolazione di treni turistici. Tanto che per adesso si è dovuto intervenire drasticamente sulla linea Campobasso – Termoli come non è più in esercizio quella tra Benevento e Bosco Redole dal 2013. Mentre ben altre prospettive sono in cantiere per l’utilizzo di queste linee come vettori turistici già sperimentati sulla Isernia, Carpinone, Sulmona. Un impegno economico della Regione Campania per il primo tratto fino a Pietrelcina per poi proseguire verso Fragneto, Morcone, Sepino, San Giuliano collegandosi appunto con la Transiberiana, ma anche con direzione Campobasso e Termoli. Ed in merito l’assessore ha assunto l’impegno formale che la Regione Molise farà la sua parte chiedendo però lo stesso impegno alle associazioni che sono il motore di queste iniziative. Anche in prospettiva futuristica e non solo per i lavori in corso della metropolitana di superficie ma anche perché a breve inizieranno i lavori per il completamento della linea ad alta capacità fino a Benevento in proseguimento a quelli da Cancello a Dugenta. E che dal 2021 consentirà di raggiungere il nodo ferroviario di Roma dal capoluogo sannita in novanta minuti.

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