La salma è stata trasferita nell’obitorio dell’ospedale di Foggia in attesa che il magistrato decida se disporre o meno l’auotpsia. Una soluzione probabilmente ‘obbligata’ vista la dinamica dell’incidente che ha causato la morte di Antonio Salvatore, il camionista originario di Cercemaggiore e residente a Campobasso, folgorato da una scarica elettrica dal 20mila volt lunedì pomeriggio sulla statale 89, all’altezza di Amendola. Il 45enne stava scaricando del frumento dal suo Tir utilizzando un braccio meccanico quando è avvenuta la tragedia. Inutili i soccorsi, quando l’ambulanza è arrivata sul posto l’uomo era già morto. La notizia si è diffusa rapidamente sia a Cercemaggiore, dove vivono i genitori e la sorella del 45enne, sia a Campobasso dove l’uomo si era trasferito da anni con la moglie e le sue due figlie, lasciando tutti nello sgomento.
Sulla questione è intervenuta pure Carla Giuliano, parlamentare del M5S di Capitanata: «Un nuovo incidente sul lavoro, avvenuto sulla SS89 dalle parti dell’aeroporto Amendola, allunga il triste primato di morti sulle strade e sui luoghi di lavoro in Capitanata. In attesa che le Forze dell’Ordine chiariscano la dinamica degli eventi, alla famiglia della vittima, ai suoi cari, esprimiamo il più vivo e sincero cordoglio», ha proseguito Giuliano che poi si sofferma sull’emergenza politica e sociale: «La questione sicurezza sui luoghi di lavoro è una battaglia complessa che va affrontata tanto sul piano della consapevolezza del lavoratore dei rischi che corre in caso di inosservanza delle norme, tanto sul piano degli adempimenti obbligatori dei datori di lavoro. Ma è soprattutto una grande battaglia di civiltà perché in Italia, in Puglia, in Capitanata, ancora tanti, ancora troppi continuano a morire di lavoro».

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