Una bara lanciata da un ponte contenente i resti di un essere umano: è la macabra scoperta fatta da alcuni operai impegnati nella bonifica degli argini del torrente che passa sotto il Ponte Santa Lucia, in agro di Castelmauro. L’episodio è avvenuto ieri mattina: gli uomini della forestale erano alle prese con lavori di pulizia di fossi e canali all’ingresso del torrente quando, improvvisamente, si sono visti spuntare tra l’erba alta una cassa funebre. La bara, risalente a circa 40-50 anni fa, era ridotta a brandelli a causa del violento impatto e conteneva resti di ossa umane.
Di fronte all’inquietante rinvenimento, gli operai hanno immediatamente allertato il neosindaco, Flavio Boccardo, che ha contattato a sua volta i carabinieri della locale stazione i quali hanno subito avviato un’indagine e segnalato il caso alla Procura della Repubblica di Campobasso che ha aperto un fascicolo. Il magistrato di turno ha dunque disposto il sequestro della salma che attualmente si trova all’interno della camera mortuaria del cimitero del paese.
Intanto sul ritrovamento emergono particolari inquietanti. Ad illustrarli è lo stesso sindaco Boccardo che a Primo Piano spiega: «Le ossa contenute nella bara riguardano solo costole, spina dorsale e anche. Il corpo è, infatti, privo di testa e arti. Dai vestiti rinvenuti si tratterebbe di un uomo. Nella cassa infatti c’erano una camicia e un paio di pantaloni».
Ora saranno gli inquirenti a fare luce sull’episodio. Intanto la comunità è sotto shock per un gesto tanto assurdo quanto inumano. L’ipotesi più plausibile è che si tratti almeno di due autori, vista la forza richiesta per sollevare un feretro, e che dietro ci sia la necessità di ‘sbarazzarsi’ del defunto per assicurarsi un loculo a costo zero. Al momento si cerca di capire chi abbia potuto ‘liberarsi’ del corpo lanciandolo da un ponte e di risalire all’identità del defunto.
«Al Comune di Castelmauro non risultano feretri trafugati – assicura il primo cittadino -. C’è da dire che il ponte in questione è una strada molto trafficata in quanto collega tre comuni: oltre al nostro, infatti, molti abitanti di Civitacampomarano e Guardialfiera lo utilizzano come scorciatoia per evitare la statale».
Un vero e proprio giallo sul quale bisognerà chiarire ogni dettaglio.

Foto: il Mattino di Padova

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.