L’appello di Michele non è rimasto affatto inascoltato, anzi. Ieri mattina, dopo l’articolo di denuncia pubblicato da Primo Piano Molise, la macchina burocratica sembra essersi ‘riattivata’.
Il primo ad esprimere il proprio rammarico per la ‘prigionia’ vissuta dal 38enne disabile di Ripalimosani tra le mura della sua stessa casa, per via dell’ascensore fuori servizio, è stato l’assessore al ramo Roberto Di Baggio che si è detto «mortificato per la situazione che si è venuta a creare e che l’istituto provvederà ad accelerare i tempi per il collaudo dell’impianto e per la riattivazione dello stesso».
Di Baggio, infatti, subito dopo aver appreso la vicenda, si è immediatamente attivato per ricostruire l’iter avviato dall’istituto lo scorso luglio, ossia dal giorno in cui la famiglia di Michele ha richiesto l’intervento.
Non solo. L’assessore annuncia di voler avviare un’indagine interna allo Iacp per individuare i motivi che hanno causato tempi biblici per la risoluzione di un problema che, solitamente, può essere risolto nel giro di pochi giorni.
«La prima cosa che ha subito un forte ritardo è stata l’assegnazione dei lavori, che doveva avvenire ad agosto ma che invece è slittata a settembre. Anche la ditta, poi, ci ha messo più tempo del previsto per la realizzazione degli interventi. E di conseguenza, purtroppo, ha tardato anche il collaudo».
Ma Di Baggio non si limiterà soltanto a svolgere i suoi doveri amministrativi. «Domattina (stamattina ndr) – spiega – mi recherò personalmente a casa di Michele per porgere a lui e alla sua famiglia le scuse a nome della Regione per questa spiacevole vicenda».
SL

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