CAMPOBASSO. Dal 2000 ad oggi, lo ha ricordato anche Amnesty International Italia, il numero di omicidi da uomo su uomo è diminuito, quello delle donne uccise per mano di un maschio è aumentato: oltre 100 ogni anno. I dati del 2012 non fanno eccezione sono 124 le donne uccise. Con un lievissimo calo rispetto al 2011 quando le vittime erano state 129. Nel dato fornito dalla Casa delle donne di Bologna vanno conteggiati i 47 tentati femminicidi che, solo per miracolo non hanno portato alla morte della malcapitata di turno. Numeri che fanno paura, che invitano a riflettere, ma che spingono soprattutto a varare misure specifiche per bloccare il massacro. Leggendo il rapporto sulla casistica viene fuori un altro dato agghiacciante: il 60% dei delitti è avvenuto nel contesto di una relazione intima tra la vittima e l’autore del reato, rapporto in corso o appena chiuso. Nel 25% dei casi la donna avevano appena concluso il rapporto amoroso oppure stavano per farlo. Le vittime di femminicidio vengono assassinate prevalentemente in casa (63%) e spesso non sono le uniche a soccombere: nel 2012 otto persone, tra le quali anche figli della coppia, sono state ammazzate durante la furia omicida. “E’ arrivato il momento di dire basta – ha spiegato ieri in conferenza stampa Salvatore Colagiovanni che ha presentato un progetto dell’associazione Cultura e solidarietà che fa capo ad Aldo Di Giacomo- a questa violenza assurda contro il gentil sesso. Abbiamo voluto fare questo manifesto con il volto livido di Miss Molise che fra qualche giorno andrà anche alla Camera dei deputati dove il gruppo io insieme ad altre 11 realtà presenteremo il progetto per fermare lo scempio. Qui a Campobasso – continua il consigliere del Pdl a Palazzo San Giorgio e Palazzo Magno – non abbiamo ancora un centro di accoglienza per le donne che sono in pericolo ma per quelle che sentono il bisogno di confidarsi con qualcuno, di ascoltare una voce amica, di chiedere un parere abbiamo creato una rete di cui fa parte l’avvocato Lorena Grieco e la psicologa Mirella Alberti. Abbiamo messo a disposizione un numero telefonico (3311632898), di servizio per tutte quelle donne che si ritrovano in un vicolo cieco”. “Sei solo un bastardo – si legge sul manifesto – adesso basta”. “L’invito molisano ad arginare il femminicidio – spiega ancora Colagiovanni – parte da questa aula del consiglio comunale ma sono convinto che presto all’appello risponderanno in tanti. Abbiamo voluto accendere i riflettori su un tema delicatissimo su cui prima di tutto c’è bisogno di sensibilizzare l’opinione pubblica obiettivo che cercheremo di perseguire anche attraverso l’affissione di questi manifesti che abbiamo preparato. E poi arriverà la discussione in Parlamento con il presidente della Camera Boldrini”.

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