È di lunedì scorso la denuncia del sindaco di Campobasso che con una lettera aperta ha inteso rendere noto quanto gli è accaduto trascorrendo una notte al Pronto soccorso dell’ospedale “Cardarelli”.
“Una situazione inaccettabile – le parole di Di Bartolomeo – alla quale gli addetti ai lavori, come i vari direttori dipartimentali, ospedalieri, sanitari, aziendali, fino ai massimi livelli della politica regionale, devono porre ad horas un cortese immediato intervento risolutore ai fine di evitare che succeda il peggio”.
A distanza di poche ore arriva la nota dei dirigenti medici in servizio presso l’Uoc di Medicina e Chirurgia di Accettazione e Urgenza dello stesso ospedale firmata dal commissario regionale Molise Anaao Assomed Giovanni Pulella. Nota, si legge testualmente, inviata “per denunziare la cronica e strutturale carenza di personale medico senza alcun rispetto delle normative europee (vedi direttiva europea 88/2003) e nazionali (vedi D.Lvo 66/2003) per quanto attiene riposi settimanali a tutela dei pazienti e dei dirigenti medici. Tutto ciò nella indifferenza e totale latitanza dei vertici aziendali Asrem e dell’assessorato alla sanità della Regione Molise”.
Questo il testo della missiva: “La cronica ed innumerevoli volte segnalata carenza di personale medico del Pronto Soccorso dell’Ospedale Cardarelli, unico Dea di II livello della regione Molise, con un numero di accessi annui superiore alle 33mila unità, è ulteriormente peggiorata a partire dal mese di giugno.
I medici che attualmente svolgono il servizio sono nove; di questi, due non possono effettuare turni notturni per inidoneità dovute a problemi di salute. La necessità di concedere agli stessi il dovuto periodo di ferie estive (a tal proposito si segnala che ognuno di noi ha ferie pregresse non godute in media di 70 giorni), ha ulteriormente ridotto il contingente medico.
Il ricorso alle prestazione in cosiddetta “attività aggiuntiva” dei medici del Set 118 non riesce a garantire la copertura della turnistica, che prevede un numero minimo di due medici per turno. In un periodo quale è la stagione estiva, che registra un aumento del numero di utenti, siamo costretti ad effettuare i turni notturni e talvolta anche diurni con un solo medico in servizio e a non godere dei giorni di riposo, con le ovvie conseguenze negative sull’ assistenza contemporanea di più pazienti in condizioni di gravità, sui tempi di attesa per gli utenti, nonché sulla possibilità di involontarie omissioni dovute al sovraccarico di lavoro.
Ritenendo che tale situazione generi rischi concreti per la salute e l’ordine pubblico, si invita a voler prendere provvedimenti urgenti a tutela di un servizio indispensabile alla cittadinanza”.

 

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