Se non ci saranno segnali dalla Regione entro il 31 luglio i dipendenti della Biblioteca Albino di Campobasso perderanno il lavoro. Il tempo stringe. La proroga concessa dalla Provincia, che non ha più le risorse economiche tantomeno le competenze per far fronte all’emergenza, sta per finire. A riaccendere i riflettori sul futuro dei lavoratori della struttura di via D’Amato sono il segretario generale della Uiltucs Pasquale Guarracino e il collega della Filcams Molise Franco Spina, che denunciano, ancora una volta, il grave rischio che stanno correndo i lavoratori delle due cooperative, Copat ed Altrimedia, che svolgono servizi all’interno della Biblioteca.
Ma la questione parte da lontano. Con l’emanazione del decreto di riforma delle Province, più conosciuto come decreto Delrio, Palazzo Magno non può più gestire il settore cultura e quindi la biblioteca Albino, né può destinare fondi per la prosecuzione dei contratti con le cooperative Copat ed Altrimedia. “L’ente di via Roma, anzi, – spiegano Guarracino e Spina – ha provveduto già ad inviare il proprio personale alla Biblioteca per ‘sostituire’ i 14 lavoratori che, in assenza di interventi rapidi, il 31 luglio andranno a casa. Nonostante le forti sollecitazioni fatte pervenire alla Regione Molise, nelle persone dell’assessore al Lavoro, Michele Petraoria, del consigliere regionale delegato alla cultura, Domenico Ioffredi e non ultimo, del presidente della Giunta Regionale, Paolo Di Laura Frattura, ad oggi, oltre che qualche passaggio di carte tra un ufficio ed un altro, volto a rimandare la convocazione del tavolo finalizzato al salvataggio ed alla tutela dei livelli occupazionali dei lavoratori della Biblioteca ai soggetti competenti a gestire la situazione (che, a dire la verità, non sono ben chiari a nessuno), nulla si è ottenuto, se non far passare altri preziosi giorni e vedersi avvicinare la data ultima della permanenza dei 14 lavoratori in Biblioteca.
Le organizzazioni sindacali sono sconcertate dall’inerzia delle istituzioni di fronte a questa ennesima situazione di crisi, soprattutto perché con largo anticipo, avevano cominciato a segnalare la questione della scadenza dei contratti delle Cooperative Copat ed Altrimedia: la prima nota risale, infatti, al mese di dicembre del 2013, nota volta a salvaguardare i posti di lavoro e a ideare un progetto valido per salvaguardare il futuro occupazionale.
Nel corso del tempo, a parte la buona volontà mostrata dall’Ente provinciale, che, nella persona del presidente De Matteis, ha portato avanti i contratti delle due cooperative, pur tra mille difficoltà, le organizzazioni sindacali e i lavoratori hanno assistito solo a continue esclusioni di responsabilità da parte della Regione Molise, nonostante l’impegno assunto di destinare fondi per la proroga dei contratti fino a settembre 2014 o, addirittura, fino a dicembre 2014.
Dal primo agosto la Biblioteca Albino rischia di essere gestita da personale della Provincia che non ha mai svolto compiti al suo interno, né è adeguatamente formata per farlo e 14 persone che, da anni con una professionalità universalmente riconosciuta e con retribuzioni modeste, andranno ad arricchire il già cospicuo numero di disoccupati.E allora – si chiedono Guarracino e Spina – che cosa aspetta la Regione ad intervenire?Per questo motivo, nonostante sia stato già interpellato, rinnoviamo l’invito ad una immediata convocazione, dati i tempi strettissimi, al presidente della giunta regionale, per individuare una soluzione che contemperi la tutela dei livelli occupazionali con l’esigenza di garantire efficienza ed accessibilità ai centri di cultura molisani, tra i quali la Biblioteca Albino occupa sicuramente un posto di rilievo”.

Un Commento

  1. anna rossi scrive:

    Perché dovrebbe intervenire la regione? parliamo di lavoratori di una cooperativa privata e non sociale, il cui contratto è scaduto e per continuare a lavorare la provincia deve indire una nuova gara. Perché dei lavoratori senza alcuna specializzazione devono lavorare in biblioteca a danno dei bibliotecari professionisti?

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