“Prevenzione e nuove terapie per la cura per i tumori”, è questo il titolo del convegno fissato per martedì 28 ottobre alle 19 nella Cattedrale di Campobasso. Il convegno è promosso dalla Fondazione di Ricerca e Cura ‘Giovanni Paolo II’, dalla Parrocchia di Santa Maria Maggiore nella Cattedrale di Campobasso in collaborazione con l’Associazione Amici dell’Università Cattolica del Molise.
Sarà il primo evento dell’anno pastorale di una serie di appuntamenti formativi e informativi organizzati sul territorio con l’obiettivo di promuovere una ‘cultura della salute, illuminata dai valori cristiani’, seguendo la linea tracciata dal fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Padre Agostino Gemelli, che volle la Facoltà di Medicina e Chirurgia con l’obiettivo principale di formare ‘professionisti in grado di vedere nel malato un fratello da aiutare’.
Saranno coinvolti i principali centri molisani, ma anche piccole realtà, continuando un’antica tradizione che ha visto le parrocchie delle diocesi molisane (e non solo) coinvolte in un progetto di educazione alla salute che possa anche aiutare ad orientarsi meglio nella scelta dei servizi sanitari.
Dopo i saluti del parroco don Michele Tartaglia, del presidente dell’Ordine dei Medici Gennaro Barone, introdurrà i lavori il direttore generale della Fondazione ‘Giovanni Paolo II’, Enrico Zampedri. Relazionerà il professor Alessio Morganti, direttore dell’Uoc di radioterapia e oncologia della Fondazione “Giovanni Paolo II”. Al centro del dibattito ci sarà appunto la prevenzione ma si parlerà anche di nuove cure per i tumori. Negli ultimi decenni sono stati fatti passi notevolissimi avanti su alcuni tipi di tumore (come quello del seno l’87% delle donne alle quali è stato curato è ancora viva a 5 anni dalla diagnosi).I farmaci e la radioterapia sono sempre più mirati ed efficaci andando dritti al bersaglio salvaguardando i tessuti sani. La radioterapia viene concentrata il più possibile nell’area affetta dalla malattia per evitare di danneggiare le cellule sane. Può essere usata prima della chirurgia per ridurre la dimensione di un tumore solido o, talvolta, come unica terapia, se il tumore è molto sensibile all’effetto delle radiazioni. Nell’approccio alla cura è importante la multidisciplinarietà, la patologia, infatti, spesso interessa più discipline mediche e le eventuali problematiche o i controlli devono essere discussi collegialmente in modo da avere una visione globale e poter velocizzare la diagnosi e l’accesso del paziente al percorso clinico. In programma anche un intermezzo musicale a cura del Maestro Antonio Colasurdo.

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