I viaggiatori ci avranno fatto anche l’abitudine, ma la rabbia e l’esasperazione sono sempre le stesse, come se per ognuno di loro fosse la prima volta. E invece ogni giorno arrivano storie di ‘ordinari ritardi’ dalla Campobasso-Roma, collegamento che meriterebbe ben altra attenzione dal momento che per molti costituisce l’unico verso la capitale. E’ di ieri l’ultimo episodio: il treno partito da Campobasso alle 5 e 51 è arrivato con più di un’ora di ritardo a Roma, complici anche le numerose fermate del convoglio, la più lunga delle quali a Bojano, che ha creato problemi anche al treno successivo, partito dal capoluogo alle 6 e 53. Quest’ultimo a Roma è arrivato cinquanta minuti dopo l’orario previsto.
L’ennesima odissea, insomma. Chi era a bordo non si è riuscito a trattenere e ha iniziato a sfogarsi sui social network. Lo ha fatto, ad esempio, il consigliere comunale dei Cinque Stelle Simone Cretella. “Succede solo in Molise – ha scritto sulla sua pagina Facebook – tutti i giorni, con una straordinaria quotidianità. Solo 85 minuti per la tratta Campobasso-Bojano, diciassette chilometri in linea d’aria, poco più di venti via ferroviaria, e siamo fermi alla stazione con già un’ora di ritardo. Con un carretto a mulo o a cavallo saremmo già arrivati almeno ad Isernia. Ti credo che la gente si butta dai treni”.
E poi questa volta induce ancora di più al pessimismo il fatto che ritardi e disagi siano avvenuti sui treni che circolano di mattina: più di frequente, infatti, episodi del genere avvengono nel pomeriggio o di sera.
Di sicuro, quello che avviene quotidianamente sulla pelle di tanti molisani stride fortemente con gli intenti espressi dalla politica sul futuro del trasporto ferroviario. Invece, è probabile che sul collegamento da Campobasso verso la capitale saranno scritti e raccontati tanti altri episodi, sulla stampa e sui nuovi social network.

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