A nome mio e dell’Amministrazione provinciale di Campobasso volevo porgere i migliori auguri natalizi e i più sinceri auspici di un 2015 positivo per i miei concittadini. E posso farlo grazie agli organi di informazione, da sempre attenti e sensibili, utili ed indispensabili portatori di notizie e comunicazioni che come in questo caso, rappresentano la sola possibilità che ha un politico di raggiungere la massa. E parto proprio dai giornalisti e dal mondo editoriale. Un anno difficile, ma cosa vi aspetta? Non lo so, forse niente di eclatante. Dal mio punto di vista non posso far altro che ringraziarvi: avete seguito con tenacia le sorti di Palazzo Magno. Mi avete dato la possibilità di divulgare tutto, senza filtri e senza polemiche, senza che io abbia potuto in qualche modo ricambiare il vostro operato. Avete lavorato, quasi tutti, con dedizione e ve ne sono grato; per questo motivo credo che meritiate di più, sia in termini di vendite di copie, che in termini di sostegno da parte di chi dovrebbe intervenire con efficacia, garantendovi il giusto ruolo di settore primario, in una terra ostile, difficile, scomoda e per certi versi poco incline alla modernizzazione. Purtroppo non ne ho avuta la possibilità, altrimenti lo avrei fatto, anche se nel mio piccolo, un pensiero alla editoria locale lo riservo sempre e comunque. Gli auguri più sentiti però vanno ai malati, a coloro che trascorreranno le festività in ospedale, a coloro che soffrono, alle persone sole, a coloro che sperano in un futuro più roseo dal punto di vista della salute. Un pensiero va ai molisani che lavorano fuori, specie all’estero e che non possono rientrare, a coloro che sono dovuti emigrare in cerca di soddisfazioni economiche e lavorative. Un pensiero, questo, che mi addolora come politico, ma che trova una soddisfazione nel sapere che tanti nostri cervelli siano comunque andati incontro a carriere che in Molise mai si sarebbero potute avverare. Un abbraccio agli studenti, ai docenti, al mondo della scuola tutto, un po’ infreddoliti per una Provincia al lumicino, ma nel 2015 eviterete per lo meno le giacche e le sciarpe in classe. Anche a voi dico che di più nel 2014 non ho potuto fare, ma ce l’ho messa tutta come del resto tutti nella struttura. Un augurio agli ospiti delle case di riposo, con la speranza che trascorrino questi giorni in compagnia dei parenti e se soli mi appello al personale delle strutture: un sorriso, una carezza, una fetta di dolce insieme a loro, può significare tanto. Un augurio ai miei dipendenti che vivono il timore della conservazione del proprio posto di lavoro, ma la scure della legge di stabilità pone delle tappe volute dal governo Renzi, del tutto incondivisibili. Loro sanno bene l’impegno dei presidenti per evitare lo smantellamento dell’ente Provincia, ma tali responsabilità vanno ricercate nella classe dirigente nazionale che ho sempre contestato con forza. Gli ultimi governi tecnici non hanno intaccato dove veramente si doveva sforbiciare, ma hanno inteso abbattersi sui più deboli. Un augurio lo rivolgo agli imprenditori, agli artigiani ed ai commercianti: un 2014 da dimenticare, ma proviamo a sperare in un 2015 in ripresa. Un ultimo augurio ai politici: proviamo ad affrontare i reali problemi del Paese e non a distogliere l’attenzione degli italiani su questioni di poco conto e a dare l’esempio facendo tutti dei sacrifici, ma proprio tutti.

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