L’impegno del Governo sulla riforma della ‘class action’. È il risultato che sono riuscite a portare a casa diciotto associazioni dei consumatori (Altroconsumo, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Asso-Consum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori-ACP, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Unione Nazionale Consumatori, Utenti dei Servizi Radiotelevisivi) dopo l’incontro con il ministro della Giustizia Andrea Orlando. La delegazione, accompagnata dalla senatrice del Pd Elena Fissore, ha chiesto all’esponente dell’Esecutivo di “rendere più efficiente la disciplina della class action facendola diventare un concreto strumento di tutela per i consumatori”. Ad Orlando, poi, è stato consegnato un documento con alcune proposte di modifica dell’articolo 140-bis del Codice del Consumo.
“Ringraziamo il ministro – sottolineano le associazioni dopo l’incontro – per la disponibilità dimostrata e l’impegno ad elaborare una bozza di testo attraverso un lavoro interministeriale, garantendo il coinvolgimento delle associazioni. Auspichiamo che si possa intervenire sulla materia attraverso un emendamento al ddl concorrenza, così da mettere rapidamente a disposizione delle nostre associazioni e dei consumatori uno strumento di tutela realmente efficace”.
Ad auspicare una svolta positiva nella riforma della class action è anche il Movimento consumatori del Molise, rappresentato da Filippo Poleggi. “L’attuale istituto della class action è in effetti una semplice possibilità di azione legale collettiva con eventuali benefici per chi si attiva. La vera class action, invece, come avviene in diversi Paesi, estende i suoi effetti positivi verso tutti coloro che hanno subito lo stesso danno, la stessa pratica scorretta, nelle stesse circostanze con le stesse modalità. Non sfugge a nessuno quanto questo istituto potrebbe essere, come in altre realtà, un dissuasore potente per ogni abuso e pratica scorretta e piena protezione per i cittadini consumatori. Nel nostro Paese, ancora eminentemente statalista e protettivo per le lobby di vario genere, si apre una speranza per uno strumento di vero cambiamento”.

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