Un nome e un cognome che non hanno bisogno di grandi presentazioni: Michele De Nigris o meglio l’autore del Teco Vorrei. Domani pomeriggio alle 16, il vescovo di Campobasso, Bregantini, benedirà la targa per l’intitolazione del Largo antistante la Chiesa di San Bartolomeo a Michele De Nigris (1828-1912) insegnante e compositore di musica sacra. L’ex amministrazione comunale guidata da Di Bartolomeo, con ratifica dell’attuale sindaco Battista, ha voluto rendere omaggio ad un illustre Campobassano che, con la sua musica, accompagna da oltre un secolo, la grande tradizione locale dei riti religiosi durante il periodo pasquale. L’idea e l’operato per l’importante tributo provengono da Marilina Niro e Adriana Izzi, già consigliere comunali, oggi sempre impegnate nelle Associazioni Culturali che hanno donato la Targa (Cross – Acos e Filitalia) assieme al Sodalizio dell’Addolorata. Michele De Nigris ha particolarmente legato la sua fama all’Inno all’Addolorata: “Oh di Gerico Beata…” che ha composto in parole e musica e che accompagna la funzione del settenario a Maria Addolorata. La grande Folla che, nella chiesa di Santa Maria Della Croce in Campobasso, assiste ogni anno alla celebrazione della settimana della Passione di Cristo, ha ribattezzato l’inno del De Nigris con la dialettale espressione dello “Zuchetà-zù” in riferimento al suono delle note dei contrabbassi che sembrano rispondere a viole e violini. L’altro pezzo musicale dell’indimenticabile De Nigris è il” Teco vorrei Signor…” (parole del Metastasio, musica del De Nigris, adattamento bandistico del Tabasso) che un numerossimo Coro canta nell’accompagnamento di Gesù morto durante la processione del Venerdì Santo. La scelta dell’amministrazione di voler reperire per l’intitolazione lo spazio antistante ed intorno alla Chiesa di San Bartolomeo, ha voluto riconoscere al De Nigris la sua natura di campobassano verace, scegliendo un luogo nel cuore della città, ricco di storia, molto visibile e legato a San Bartolomeo, patrono molisano insieme all’Addolorata. Il Comune, che mira a salvaguardare la toponomastica cittadina che non gradisce scombussolamenti, evitando grandi ma sconosciute strade della nuova periferia, ha voluto porre la targa dell’intitolazione stradale al suo musicista, nel posto più caro e frequentato dai campobassani e dai turisti che sicuramente salgono al Monte per visitare la città vecchia, le sue chiese antiche, il Castello Monforte, e godere del panorama. Nel ‘Largo’ dedicato al compositore, insiste, oltre all’antichissima chiesa di San Bartolomeo, la ‘Torretta’ che la leggenda attribuisce a Delicata Civerra, quale simbolo di carcerazione ad impedimento di un grande amore, fra Delicata e Fonzo – Giulietta e Romeo campobassani- appartenenti alle diverse fazioni di Crociati e Trinitari. Il legame tra questa antica vicenda, importante per la Pace che ne conseguì ai campobassani, e la più attuale musica del De Nigris rileva solo per il fatto che la chiesa di San Maria della Croce, che fu caposaldo dei Crociati, accoglie il rito del Settenario all’Addolorata con le musiche del De Nigris e ne collega la memoria campobassana.

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