Dito puntato contro la riforma delle Province e delle Città metropolitane ma contro un governo che sul tema è in fase di stallo. L’11 aprile manifestazione ‘unitaria’ di Cgil-Cisl-Uil. “A tre mesi esatti dagli annunci trionfalistici del Governo – dicono i rappresentanti nazionali dei sindacati – la situazione delle Province e delle Città metropolitane è al palo, ben al di là delle nostre peggiori previsioni. Se con la grande mobilitazione di dicembre non avessimo fermato l’esecutivo, sventata l’immediatezza degli esuberi e ottenuta la proroga dei contratti precari – aggiungono – la situazione sarebbe catastrofica. L’11 aprile a Roma li riporteremo alla realtà. Da soli, questo è evidente, non ce l’hanno fatta”. Nella nota unitaria Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, denunciano il caos generato da quella che definiscono ‘la non-riforma’ delle Province e delle Città Metropolitane, e rilanciano la prima manifestazione unitaria dell’11 aprile. “Manca una regia complessiva e le Regioni non hanno fatto il proprio dovere, se escludiamo pochi casi. Le Province avrebbero dovuto pubblicare in questi giorni le liste nominative del personale oggetto di processi di mobilità, ma in base a leggi regionali che nella maggior parte dei casi non sono state ancora approvate. Il Governo – viene sottolineato – non ha attivato gli strumenti previsti dal Protocollo Delrio e con i tagli della legge di stabilità ha generato maggiore incertezza tra le lavoratrici e i lavoratori, causando un ridimensionamento dei servizi”. “L’11 aprile spiegheremo al Governo e alle Regioni come sia ancora possibile fare una riforma vera che garantisca occupazione e servizi di qualità ai cittadini. La smettano di fare il gioco dello struzzo e – concludono Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl – tirino la testa fuori dalla sabbia”.

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