Il tema delle domeniche, e delle festività, libere dal lavoro si fa strada. Stavolta è l’assessore Colagiovanni a prendere posizione attraverso una nota inviata ai titoli delle attività. “Giunga a tutti i titolari degli esercizi commerciali di Campobasso il mio appello a tener chiuse le proprie attività venerdì 1° maggio”, l’esortazione di Colagiovanni.
“Il mio auspicio – prosegue l’assessore – era che anche per il 25 aprile, i lavoratori potessero restare a casa con le proprie famiglie, ma così non è stato per centinaia di campobassani, costretti a lavorare anche nel giorno in cui si festeggia la Liberazione dell’Italia dal fascismo. Il Decreto ‘Salva Italia’ dell’ex premier Monti liberalizzò le aperture commerciali nei giorni festivi e dal 2011 i datori di lavoro se ne sono approfittati. Non giudico la scelta di Monti, che era mirata a rilanciare i consumi, ma io penso ai dati su scala nazionale delle aperture degli esercizi commerciali nei giorni festivi: un fallimento perché i volumi d’affari non sono aumentati.
Il 25 aprile – continuna l’assessore alle Attività produttive del Comune di Campobasso – sono due giornate importanti dal punto di vista storico e sociale. Il mio appello, dunque, è per il rispetto dei diritti dei lavoratori, che non vanno sfruttati e usurati, e per risvegliare quella coscienza storica: serve attenzione per la nostra storia e per la nostra cultura. La ‘Festa del Lavoro’ viene celebrata per ricordare i risultati raggiunti dai lavoratori in campo economico e sociale nel corso dei secoli e, dunque, il 1° maggio chi lavora nel settore del commercio dovrà avere riguardo per i propri dipendenti.
“Il mio impegno – conclude Colagiovanni – sarà quello di mettere in campo iniziative per rivedere la normativa nel settore del commercio, determinando la chiusura delle attività commerciali nelle giornate di festività laiche e religiose e disciplinando l’apertura senza senso delle domeniche. Il mio obiettivo sarà quello di giungere a un accordo, a tutela dei lavoratori, per la riprogrammazione sul territorio delle aperture festive. Mi auguro che per il 1° maggio venga raccolto il mio appello, altrimenti mi troverò costretto a non essere più così aperto e disponibile con gli esercenti commerciali”.

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