“Non è alzando i muri che si trova la soluzione ottimale. I muri, e non lo diciamo solo noi, vanno abbattuti perché è ragionando insieme, dialogando, che si arriva ad un punto di incontro”. Un messaggio positivo, di apertura, quello che lanciano i commercianti di Piazza Pepe che, pur non  avendo accettato di buon grado l’ordinanza di adeguamento, del Comune, alle prescrizioni del Tar, sono disposti “come lo siamo sempre stati” a sedersi attorno ad un tavolo per discutere di un tema che continua a dividere la politica come l’opinione pubblica. I negozianti colgono anche l’occasione per rispondere all’intervento del presidente del Wwf Lucio Fatica, che “nell’esprimere solidarietà, sostegno e incoraggiamento all’operato del sindaco in quella che sempre più sembra diventare una battaglia per la vivibilità urbana, non può fare a meno di esprimere anche le proprie perplessità…. una porzione di città a traffico limitato rimane un vantaggio per i cittadini a mobilità limitata, o comunque pedonale, anche nella fredda Campobasso. Discorso analogo vale per il commercio: senza voler considerare che in tutte le città europee i principali centri dello shopping sono ubicati in aree pedonali, non è certo con la disponibilità di parcheggio che si può pensare di contrastare la grande distribuzione e lo strapotere – economico e ormai anche sociale – dei centri commerciali. Siamo consapevoli che non è chiudendo una strada al traffico che si fa una zona pedonale: ci vuole – ha concluso il presidente del Wwf – anche altro. Però non esiste, a nostro parere, altro modo per cominciare”. “Anche noi abbiamo per certi versi idee molto simili a quelle del Wwf – spiega Carmine Trematerra che è il portavoce dei commercianti di Piazza Pepe –  perché noi, prima di essere commercianti, siamo dei cittadini. Ma noi che questa piazza la conosciamo, perché qui viviamo e/o lavoriamo da anni, proponiamo il punto di vista degli esercenti che, indubbiamente, hanno delle necessità diverse da chi lungo questi 50 metri di strada ci passa, se tutto va bene, una volta all’anno. In democrazia ognuno può dire la sua e noi ascoltiamo e accettiamo i pareri di tutti. Ci piacerebbe però che queste associazioni dicessero la loro, non solo quando il tema della piazza torna a galla. Ci piacerebbe – continua Carmine Trematerra – che i responsabili di queste associazioni si confrontassero più spesso con noi. Ci piacerebbe ragionare insieme a loro ed esporre, da cittadini a cittadini, anche il nostro punto di vista di lavoratori che operano sull’antico lastricato dove purtroppo, viste le condizioni in cui versa, è diventato off limits non solo per le auto e le bici come prevede l’ordinanza, ma anche per gli anziani che hanno paura di cadere su quelle pietre traballanti con pericolosi spigoli che fuoriescono dal piano strada e sui quali è facilissimo inciampare. E se si considera che la popolazione che gira in centro è soprattutto anziana ….. il conto è fatto. Ciò non toglie che anche noi siamo a favore della chiusura, se però piazza chiusa è sinonimo di un progetto concreto e allargato magari anche a via Mazzini. Va bene vietare il transito se Piazza Prefettura rientrasse in un generale ragionamento di Ztl allargata anche alle altre strade del centro. Il nostro invito è quello ad avviare un confronto serio e democratico per lavorare, insieme, alla realizzazione di un progetto comune: trasformare davvero il nostro capoluogo in una cittadina europea. Noi siamo disponibili”.

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