A Palazzo San Giorgio stamattina i toni erano almeno più distesi rispetto all’infuocata assemblea di qualche giorno fa. Sul tavolo una ‘matassa’ ancora tutta da districare: il destino dei 350 alunni della primaria della ‘Scarano’. Le sedici classi potrebbero essere suddivise fra tre istituti: per consentire ai bambini di frequentare le lezioni al mattino le prime e le seconde classi al convitto ‘Mario Pagano’, le quarte alla ‘Montini’ e le terze e le quinte classi ‘Colozza’ .

“Chiediamo il rispetto dei principi  del benessere e della sicurezza dei bambini, ma il turno pomeridiano alla ‘Colozza’ non è più sostenibile”, il messaggio rivolto a Battista. Non gli hanno nascosto la gravità della situazione: “I nostri bambini hanno avuto uno stravolgimento delle loro vite. Stiamo vivendo da terremotati: anche se la scossa non è stata forte, abbiamo perso la normalità”. Il sindaco sta ancora aspettando l’esito dell’indagine commissionato all’Università di Perugia sulla scuola di via Crispi. Senza di quello programmare e prendere una decisione definitiva diventa difficile. Ma su alcuni punti il primo cittadini ha rassicurato il comitato dei genitori: “Stiamo valutando tutte le possibilità che abbiamo per risolvere questo problema”. Ad esempio, la giunta comunale ha approvato un avviso pubblico con il relativo bando per reperire locali privati da adibire a classi scolastiche. E poi, ha rimarcato il sindaco, “ho contattato le imprese edili che stanno lavorando alle scuole di via Sant’Antonio dei Lazzari e di via Berlinguer affinché completino i lavori il prima possibile. Entro settembre potremmo avere due nuovi edifici che potrebbero ospitare gli alunni della ‘Scarano’”.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

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