Cari signori commercianti, giunta, e tutti coloro che hanno sollevato un patetico polverone su Piazza Gabriele Pepe, sono appena di ritorno da Modena come turista e voglio mostrarvi degli esempi di civiltà, che da quelle parti prendono il nome di Piazza Roma, Via Emilia, Via Farini (per citare le principali).

Chilometri di zone a traffico limitato, con tanto di telecamere e fotocamere, autobus elettrici, pass da rinnovare ogni anno solo per i residenti.

Di esercizi commerciali, in un’area di molti metri quadrati, ce n’è quanti ne volete. Il titolare del negozio di Swarovski mi diceva che, dopo una iniziale ritrosia, tutti i commercianti si sono trovati decisamente meglio a seguito del provvedimento di chiusura al traffico, perché c’è maggiore razionalizzazione dei mezzi che, di fatto, non ha intaccato l’affluenza degli avventori di negozi o locali. Di concerto con l’amministrazione comunale, poi, gli esercenti e gli ambulanti hanno programmato, lungo tutto l’arco dell’anno, iniziative volte a valorizzare prodotti ed artigianato locale.

Ditemi voi se questi sono programmi difficili da attuare o se i modenesi hanno un “quid” in più rispetto a noi.

La lettera completa domani su Primo Piano Molise. 

9 Commenti

  1. Silvana Leccese scrive:

    Ai campobassani, soprattutto a taluni, va fatto un disegno per spiegargli i concetti di Bene Comune, vivibilità di una città, servizi.

  2. Arianna Di Biase scrive:

    Ci sono città che trasudano un senso di vivibilità, decoro, ordine: una realtà piccola come Campobasso avrebbe dovuto fare di questi concetti il suo cavallo di battaglia, ed invece guardate che spettacolo…

  3. Mauro e Gisella D'Ambrosio scrive:

    Campobasso e’ ormai una città lasciata in balia di se stessa, tra individualismo e pressappochismo. Capisco inoltre il concetto di pluralità dell’informazione, tuttavia e’ davvero troppo dare spazio a quei quattro-cinque commercianti che danno fiato alle trombe dicendo che con il parcheggio selvaggio aumentano gli affari. Peccato che Lupacchioli e Caffè Savoia sono sempre affollati, indipendentemente dal fatto che si possa parcheggiare o meno nelle vicinanze. Ci si chieda piuttosto se determinati esercizi -spesso doppi o tripli nell’arco di pochi metri- hanno ancora ragion d’essere a fronte dello spopolamento di centri commerciali. Che bello sarebbe se questi esercenti si reinventassero in attività culturali ed artistiche da far fiorire nella zona, che è pur sempre la zona del teatro Savoia. E una biblioteca comunale acquisterebbe solo dignità da quelle parti!

  4. Demetrio Colacci scrive:

    Devo concordare in pieno con le argomentazioni del sig. Iapaolo e della sig.ra Iapoce.
    Purtroppo certi concetti fanno fatica ad essere interiorizzati da una città che ha la pretesa di vivere a modo proprio pur di difendere l’interesse di parte, e che ha bisogno di un disegno per capire il significato di Bene Comune.

  5. Giacomo Iacobucci scrive:

    Signor Trematerra, forse le sfugge il detto “non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire”.

  6. Donato Paolone scrive:

    D’accordo con il signor Iapaolo, aggiungo che ci fu una petizione popolare sul tema, che vide il netto pronunciamento dei cittadini a favore della chiusura. Non può essere ignorata, se e’ vero che siamo in democrazia! Adesso si pensi a valorizzare l’area in termini architettonici, culturali, artigianali, commerciali. Lo si fa in tutte le città attraversate da questi provvedimenti -che sono la maggioranza in Italia- non comprendo né vedo perché non debba essere fatto anche da noi!

  7. Mara Iapoce scrive:

    Sono una campobassana residente a Modena e intendo ringraziare il sig. Iapaolo per aver fotografato una situazione molto semplice: laddove non ci si e’ limitati a chiudere zone al traffico, ma si sono prese iniziative commerciali e culturali, si è centrato l’obiettivo. Laddove si continua ad opporre ottusi dinieghi, con la finalità di relegare la piazza ad un brutto sito votato all’anarchia automobilistica, si dà alla città l’ennesima occasione di regresso.

  8. Mariapaola Marchitto scrive:

    Anch’io sono d’accordissimo su tutto l’impianto concettuale esposto dal Sig. Iapaolo. I campobassani dovrebbero uscire di più allo scoperto, farsi ricevere dal sindaco ed avanzare proposte intelligenti per un recupero dell’area in termini di fruibilità, animazione, decoro. Al commerciante Trematerra, che è sempre il primo -e l’unico- a controbattere, dico: innanzi tutto esprimere opinioni è il sale della democrazia, e quindi si metta l’animo in pace; in secondo luogo, arrampicarsi sugli specchi o far finta di non voler cogliere significati molto chiaramente espressi dal Sig. Iapaolo, non è la risposta migliore a questo contraddittorio. Ha letto bene? Si parla di provvedimenti analoghi a quelli di Modena dal NORD al SUD. Credo sia andato un po’ in giro: Lecce, Taranto, Palermo le dicono qualcosa? Cosa c’entra il PIL? Lo dica chiaramente, Sig. Trematerra: lei vuole il ritorno al parcheggio selvaggio, nella speranza vana di aumentare il guadagno della giornata. E i vari Lupacchioli e bar della zona, interessati anch’essi dal provvedimento di chiusura eppure sempre affollati, si fanno una risata. Cerchi di guardare le cose con maggiore obiettività, perché con questi atteggiamenti non si va da nessuna parte. Grazie.

  9. Simonetta Dall'Oglio scrive:

    Vorrei complimentarmi di persona con il signor Iapaolo: ha fotografato alla perfezione la situazione e la mentalità del capoluogo. Campobasso, impara: ti conviene…

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