Anche il prossimo sarà un anno pieno di disagi per i bambini della ‘Scarano’ di via Crispi. Ancora una volta ‘esodati’. Saranno divisi tra la nuova scuola di via Sant’Antonio dei Lazzari e la ‘Colozza’ dal momento che i lavori per il plesso di via Berlinguer sono fermi da un anno. L’istituto, carente anche sotto il profilo delle indagini geologiche, non sarà utilizzabile per l’inizio del nuovo anno. Peccato che qualche mese fa gli amministratori di Palazzo San Giorgio facevano immaginare il contrario.

Dichiarazioni ‘tirate fuori dal cassetto’ dal capogruppo del Movimento 5 Stelle Simone Cretella. <<A settembre i ragazzi di via Crispi entreranno nelle due nuove scuole, a Sant’Antonio dei Lazzari e a via Berlinguer; le strutture saranno terminate entro la fine dell’estate>>, le parole del sindaco Antonio Battista e dell’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Campobasso Pietro Maio.
“I lavori della scuola di Via Berlinguer, dalla sospensione del 2015, non sono mai ripresi a pieno regime e per settembre, cioè tra una decina di giorni, la scuola non sarà consegnata come previsto”, denuncia il consigliere. A pagare le conseguenze ovviamente saranno i piccoli alunni: “Gli alunni della ‘Scarano’ saranno smembrati tra il nuovo edificio di via Sant’Antonio dei Lazzari, insufficiente per ospitare tutte le classi, e la scuola media Colozza che dovrà rivedere la propria organizzazione e ridimensionare i propri spazi, per ricavare locali idonei per ospitare le quarte e le quinte elementari che dovranno quindi coabitare con i colleghi della scuola media.
Le previsioni, anzi gli impegni spavaldamente presi dal sindaco e dall’assessore ai lavori pubblici Maio – ricorda Cretella – erano però ben diversi: terminare le due scuole entro agosto; un obiettivo miseramente fallito, come facilmente prevedibile, dato che l’impresa di costruzioni (appaltatrice per via Sant’Antonio dei Lazzari, subappaltatrice per via Berlinguer) è sempre la stessa ed evidentemente, come ben noto al Comune, se lavora in un cantiere non può lavorare in un altro”.
L’articolo completo domani su Primo Piano. 

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