I doppi turni anche per i 500 alunni della ‘Don Milani’ di via Leopardi, la cui chiusura si avvicina sempre di più. «Ma solo per un periodo limitato, 45 giorni al massimo» è la condizione posta dai rappresentanti dell’associazione dei genitori. E’ la soluzione che si profila  dopo la riunione di questo pomeriggio a Palazzo San Giorgio. Si svolge a 48 ore di distanza dalla manifestazione di protesta ‘condita’ da insulti e fischi contro l’amministrazione comunale.

Alla riunione il titolare dei Lavori pubblici Pietro Maio, la vice sindaca Bibiana Chierchia e l’assessora all’Istruzione Emma de Capoa. E poi ci sono la dirigente scolastica Maria Cristina Battista, i rappresentanti del consiglio d’istituto e dell’associazione dei genitori. Esprimono posizioni eterogenee, a volte anche con toni aspri, ma con un minimo comun denominatore: garantire la sicurezza dei bambini. «Stiamo rivendicando dei diritti per i nostri figli e questo non può essere visto dal Comune come una pretesta», sottolinea uno dei genitori che partecipa al tavolo.

Del resto, l’edificio che ospita la ‘Don Milani’ è stato definito «ad alta vulnerabilità anche a bassi livelli di azione sismica» dai tecnici nelle perizie consegnate ai genitori nonostante due anni fa sia stato interessato per un terzo da lavori di miglioramento sismico con i 400mila euro stanziati dall’ex amministrazione Di Bartolomeo.

Ecco perché oggi le mamme e i padri di quei piccoli chiedono che da quella scuola i loro figli devono uscire fuori al più presto.

Il confronto nella sala ‘Mancini’ del Municipio si conclude intorno alle 18: quella dei doppi turni, la prima proposta dell’assessore Maio respinta con determinazione da una parte dei genitori, non è più come una semplice ipotesi, ma inizia a prendere corpo come soluzione per l’emergenza.

L’articolo completo domani su Primo Piano. 

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