Soldi stanziati e rimasti inutilizzati, oppure spesi inutilmente. Dopo le scuole di via D’Amato e di via Leopardi, scoppia una nuova grana per Palazzo San Giorgio: l’istituto comprensivo ‘Montini’. Sul plesso, che attualmente ospita pure i 70 bambini della scuola di Mascione, accende i riflettori Democrazia popolare. L’interrogazione di Francesco Pilone e Marialaura Cancellario apre il dibattito in Consiglio comunale, quando si scopre che l’edificio – in base alla risposta fornita in Aula dall’assessore Pietro Maio – è stato oggetto di «un intervento che mira alla riduzione delle sollecitazioni mediante l’inserimento di pareti in cemento armato che assorbono buona parte delle azioni sismiche orizzontali». Per i lavori, che hanno interessato solo metà della struttura e che sono stati eseguiti alcuni anni fa, sono stati spesi 81mila euro quando ne erano stati previsti 281mila. Infine, conclude Maio, «la falda acquifera è stata drenata».

«Le nostre preoccupazioni sono fondate», accusa Pilone. «Non vogliamo creare inutili allarmismi, ma è l’ennesima emergenza che si apre in città».

Il dibattito si surriscalda sul completamento dei lavori nella nuova scuola di via Sant’Antonio dei Lazzari, inaugurata a settembre e già ridotta male: «I bagni si allagano, sulle pareti c’è la muffa e si stanno già staccando i battiscopa nelle aule di una scuola costruita senza le preliminari indagini geologiche», sbotta Cretella.

L’articolo completo domani su Primo Piano. 

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