Rien ne va plus. Le jeux sont faits. Il Comune di Campobasso perde l’ultima chance di programmare un futuro diverso per l’ex Ariston. Dopo il Tar Molise, anche il Consiglio di Stato dà la mazzata finale alla ‘Casa delle culture’ progettata dall’amministrazione di Palazzo San Giorgio.
Stamattina l’appello sulla sentenza pronunciata dal tribunale amministrativo regionale (era il 13 agosto) che aveva dato il via libera al progetto di demolizione del cinema-teatro e di costruzione di un immobile per usi residenziali e commerciali presentato dalla società Gpe Group srl.
Nel frattempo, il Comune aveva bloccato nuovamente i lavori con un altro atto di annullamento del permesso di costruire in autotutela e aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato. Ma pure i giudici di Palazzo Spada non hanno sospeso il progetto della società immobiliare: la sentenza del Tar Molise non è stata sospesa. Resta dunque valido il pronunciamento del tribunale di via San Giovanni che aveva sancito pure l’inesistenza del vincolo storico-culturale posto dal Ministero per i Beni culturali.
Singolare il progetto alternativo presentato in udienza dal Codacons sull’ex Ariston diventato un rudere durante questa querelle giudiziaria, esposto alle intemperie meteorologiche e alle scosse di terremoto. Al posto dell’ex cinema prevede una birreria-pub, una libreria a vista (al posto delle poltrocine della platea) e una scuola di cucina.
A novembre la decisione finale, con l’udienza di merito fissata dal Consiglio di Stato. Nel frattempo i lavori di costruzione del nuovo stabile restano bloccati.
Soddisfatto dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato l’avvocato che ha tutelato gli interessi della famiglia De Benedittis, Salvatore Di Pardo: «Sono molto soddisfatto dell’esito del Consiglio di Stato, il contenzioso ora continuerà davanti al Tar Molise dove chiederemo l’annullamento del provvedimento in autotutela posto in essere dal Comune di Campobasso».
