Le deleghe a Palazzo Magno sono state assegnate già lo scorso 28 dicembre, dopo l’esito referendario che in qualche modo ha lasciato le Province di tutta Italia in una sorta di limbo, sprovviste delle risorse necessarie per gestire funzioni fondamentali come la viabilità e l’edilizia scolastica. Dunque quella di stamattina è stata l’occasione non solo per presentare alla stampa i compiti assegnati agli otto consiglieri eletti lo scorso 31 agosto, ma soprattutto per fare il punto su una situazione oggettivamente complicata per l’ente di via Roma.

Il presidente Antonio Battista lo ha detto a chiare lettere in apertura di conferenza: «Le risorse a nostra disposizione, pochi spiccioli, non ci consentono di intervenire né tantomeno di programmare. La legge finanziaria – ammette – è stata approvata nell’idea che le Province scomparissero, ma ora è chiaro che c’è qualcosa da rivedere».

Per questa ragione giovedì il numero uno di Palazzo Magno sarà a Roma, insieme a agli altri presidenti provinciali dello Stivale nella sede dell’Upi, non solo per chiedere al Governo di bloccare i tagli già programmati per il 2017 ( di ben 650 milioni), ma di emanare un decreto legge che permetta agli enti territoriali di garantire i servizi ai cittadini. Insomma, alle Province servono soldi. Una boccata d’ossigeno, secondo Battista e i consiglieri di Palazzo Magno, potrebbe arrivare dallo sblocco delle risorse presenti nel Patto per il Molise, firmato a luglio del 2016.

«Solo per gli interventi minimi, quelli emergenziali, sulla viabilità provinciale – ha evidenziato Battista – servirebbero 20 milioni. Ma se dovessimo fare un discorso complessivo, anche in termini di programmazione, la cifra si aggirerebbe sui 200 milioni». Dunque bisogna fare un scelta e agire in quelle aree dove l’emergenza è più grave.Un piano d’azione che non è piaciuto ai sindaci della provincia convocati nel pomeriggio per stilare la lita delle priorità. L’esclusione di alcuni comuni rispetto ad altri ha inevitabilmente generato malumori tra i presenti (per altro solo una trentina rispetto alle oltre 80 fasce tricolori che compongono l’assemblea dei sindaci), che hanno manifestato tutto il loro dissenso alla fine dell’incontro proponendo di sottoscrivere un documento unitario di protesta.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise 

2 Commenti

  1. Simonetta scrive:

    Io questi molisani proprio non li capisco: hanno votato in massa per il no alla riforma costituzionale, quindi hanno detto SI’ al mantenimento di strutture inutili e dispendiose quali le province, e adesso si lamentano perché queste ultime non hanno fondi? Da casa di cura…

  2. Michele Rocco scrive:

    Ci vorrebbe una bella protesta davanti alla stazione di Matrice:
    https://www.facebook.com/groups/324122810996741/permalink/1249015431840803/

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