Che l’aria fosse tesa lo si era già capito lunedì quando è iniziato il presidio dei lavoratori Seac ascoltando lo sfogo di alcuni degli otto autisti che si sono visti recapitare le lettere di licenziamento. «A 51 anni e dopo una vita passata a guidare gli autobus cosa posso fare?», la domanda più ricorrente. Ieri la rabbia è esplosa e gli autisti e i rappresentanti sindacali – mentre gli autobus sono rimasti spenti per lo sciopero indetto per l’intera giornata – hanno lasciato piazza Municipio ed hanno ‘invaso’ l’aula consiliare di Palazzo San Giorgio. Insieme a loro anche alcuni cittadini anziani, tra i più penalizzati dal taglio delle corse operato dall’azienda. Si sono seduti sugli scranni in attesa del sindaco Antonio Battista e dell’assessore alla Mobilità Francesco De Bernardo.
Poi il confronto, acceso, con i due esponenti dell’esecutivo a cui i sindacati hanno chiesto di convocare un tavolo tecnico con Regione ed azienda per risolvere la questione prima del 16 ottobre. In quella data infatti i licenziamenti diventeranno effettivi. «I tagli al personale – tuona Nicolino Libertone della Ugl – potevano essere evitati. Il caposervizio è già in pensione, lavora con un contratto di collaborazione. Stessa cosa il meccanico. Qui si potrebbero ‘recuperare’ due posti. Oppure si potrebbe incentivare gli autisti più anziani ad andare in pensione». Le parti sociali hanno più volte sollecitato il Comune a mettere sul piatto il 10% delle risorse che la Regione ha smesso di erogare alle amministrazioni locali, ma da Palazzo San Giorgio hanno ribadito di non poter stanziare ulteriori finanziamenti, «anche perché – ha detto il sindaco – presto pubblicheremo il nuovo bando che riorganizzerà il servizio in base alle esigenze dell’utenza. I tagli – spiega il primo cittadino – sono stati prodotti dalla Seac in maniera unilaterale, hanno rifiutato la nostra proposta». «Il bando – rimarca l’assessore De Bernardo – è l’unica soluzione per garantire i 32 autisti e i servizi ai cittadini. Noi abbiamo avuto il coraggio di fare il bando, non avveniva da 40 anni».
Dunque a breve le parti si siederanno ancora una volta intorno al tavolo per tentare di trovare un compromesso e salvare gli otto lavoratori soprattutto in previsione della clausola di salvaguardia che dovrebbe essere inserita nel bando e che imporrebbe al nuovo gestore del servizio di assumere tutte le unità lavorative, vale a dire 32 autisti.

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