Se per Giuseppe Bruno, 50 anni, di Foggia e con un carico di precedenti specifici a gravare sulla sua sorte, la situazione è assai più complessa come ha affermato anche il suo difensore del foro pugliese, l’avvocato Antonietta De Carlo; per Vincenzo Zeoli, ex guardia giurata di Campobasso, l’avvocato spera di ottenere qualcosa in più dall’autorità giudiziaria.
Ambedue rinchiusi in carcere da oltre una settimana, in queste ore il difensore del campobassano, Antonio Di Renzo, sta provando ad ottenere il fascicolo che riguarda il suo assistito per inoltrare istanza al tribunale del Riesame al fine di ottenere gli arresti domiciliari.
Detenzione che l’uomo dovrebbe poi scontare a casa della madre, perché una casa sua non ce l’ha più. L’appartamento che aveva fittato ad Oratino poco distante alla villetta di Giuseppe Bruno è infatti oggetto di indagine e l’unica soluzione proponibile sarebbe proprio quella casa familiare.
Intanto l’avvocato Di Renzo ha ammesso di aver incontrato nuovamente in questi giorni il suo assistito e di averlo trovato relativamente tranquillo. Avrebbe superato anche la prima fase di astinenza dalle sostanze stupefacenti di faceva uso tant’è che era iscritto al Sert, e confermato le sue intenzioni a collaborare con gli inquirenti per dimostrare che non è un delinquente incallito ma soltanto un «un uomo disperato che aveva perso il lavoro – ha detto ancora il difensore – e che era a caccia della fortuna purtroppo sbagliata».
Vincenzo Zeoli e Giuseppe Bruno sono stati arrestati dalla squadra mobile di Campobasso nell’ambito di operazione ‘Avamposto’.
ll blitz è scattato sabato 16 ottobre e la polizia ha sequestrato ben 300 dosi di cocaina e oltre 35mila euro in denaro contante e vari appunti.
Al momento dell’irruzione – avvenuta mentre il campobassano usciva dalla villetta con circa 70 grammi di cocaina divisa in dosi – il pregiudicato foggiano è riuscito a disfarsi di un consistente quantitativo di droga gettandola nel water, droga solo in parte recuperata in un secondo momento nella fossa biologica.
L’ex vigilantes, disoccupato, aveva un tenore di vita abbastanza alto rispetto al suo status. A lui si appoggiava Bruno che invece per i precedenti che lo riguardano è di calibro diverso. Le indagini, infatti, sono scattate proprio grazie alla segnalazione di un cittadino che si è reso conto che una delle macchine di cui disponeva il 50enne era senza assicurazione.
Da qui a capire il motivo per gli uomini di via Tiberio il motivo è stato breve. Indagando su un presunto traffico di auto (che pure avveniva) si è finiti invece con lo scoprire un presunto giro di cocaina a Campobasso.

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