Sono arrivati in piazza Prefettura con un ritardo di quasi tre quarti d’ora, quasi a voler dimostrare come al di là del centro Hub (o Crv) la viabilità è l’altro grosso problema che attanaglia il Cratere. Sindaci, amministratori, cittadini e studenti hanno viaggiato in pullman per raggiungere ieri mattina il capoluogo e dire no, platealmente, al ghetto dei migranti nel villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia. Iniziativa messa in cantiere dopo l’assemblea di due domenica fa e dopo che il Viminale ha ufficializzato l’arrivo per ora di 250 profughi (in luogo delle cifre nettamente superiori previste nel passato). Ma i Comuni del circondario fortorino e frentano non ne vogliono sentire di questo centro Hub (o Crv) e hanno fatto arrivare le loro parole sotto la finestra del prefetto, che però non ha potuto incontrarli, in assenza di una richiesta ufficiale. Ma ci sono posizioni diverse, come spiega a parte il sindaco di Santa Croce e capocordata Donato D’Ambrosio. Numerosi gli interventi pubblici in piazza Prefettura, dove questa battaglia unisce minoranze e maggioranze. In prima fila, indossando le fasce tricolori, oltre a D’Ambrosio, Nicola Giovanni Montagano (Bonefro), Michele Perrotta (Rotello), Carlo De Simone (Colletorto). Ma presenze ce ne sono state davvero diverse, come Claudia Lalli, capogruppo di opposizione a Bonefro, «vedo tanti ragazzi e questo ci fa estremamente piacere perché su un tema di tessuto sociale i ragazzi devono essere i primi anche a manifestare. Noi ribadiamo il prefetto il nostro no alla realizzazione il centro Hub e a favore dei progetti sperar accoglienza, quindi sì ad un’accoglienza diffusa. Sul nostro territorio ci sono vari progetti sperar che funzionano, dove c’è una programmazione e dove c’è un’inclusione sociale. Noi andiamo assolutamente a difendere quelli che sono i diritti civili e domani di queste persone che poi effettivamente con questo progetto si ritroveranno in un lager. Ecco perché è uno forte da tutta la popolazione il cratere affinché questa realizzazione non possa avvenire e a favore di nuovi progetti che possono sviluppare l’area del cratere». In piazza anche gli studenti. «Siamo in piazza per due motivi il primo è che anche noi vogliamo avere voce in capitolo sulle decisioni che gli adulti prendono, e a quanto pare anche senza confrontarsi tra di loro. Noi siamo a favore di una buona accoglienza. Non possiamo chiuderli dentro come degli animali». «C’è un problema spiega il primo cittadino di Santa Croce di Magliano Donato D’Ambrosio dal momento che questi quattro fessi vanno in Consiglio comunale e all’unanimità i Consigli comunali dicono no a questo modello di accoglienza. Dal momento che poi ci sono quattro fessi che sottoscrivono un documento, documento fatto col presidente della Regione, attraverso cui chiedono un incontro al ministro Minniti. Dal momento in cui l’incontro c’è stato e chi aveva sottoscritto questo documento non è stato invitato io penso che più gesto scorretto di questo non esista, abbiamo saputo di questo incontro a cui ha partecipato il sindaco di San Giuliano solo attraverso la stampa». Enzo Rosati è più duro: «Qua stiamo offendendo la memoria di 27 bambini e una maestra perché qualcuno si sta ritirando, in solitudine, il sindaco di San Giuliano senza aver concertato niente sul territorio». Interviene poi il sindaco di Bonefro, Nicola Giovanni Montagano, che sottolinea come nessuna comunicazione è giunta ai loro uffici sul nuovo centro di rimpatrio volontario. «Siamo stati in piazza, davanti alla Prefettura di Campobasso, con gli altri sindaci, consiglieri e cittadini della cosiddetta “area del cratere” del Molise, per manifestare la posizione del territorio contro l’istituzione del centro per immigrati extracomunitari a San Giuliano di Puglia. Sono fondamentali proposte e soluzioni alternative al problema», chiude Montagano.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.