Tragedia sfiorata ieri mattina nell’Istituto Montini di via Scarano, una delle scuole inserite nello studio di vulnerabilità commissionato dal Comune all’Unimol (che ha dato esito negativo) e finita sotto la lente della Procura di Campobasso. Intorno alle 13, durante lo svolgimento delle lezioni nel laboratorio di scienze, al secondo piano dell’edificio, parte del solaio ha ceduto. Attimi di terrore in aula dove sono crollati mattoni e calcinacci, precisamente al lato della cattedra, tra la lavagna lim e i banchi. Per fortuna le pignatte (così vengono definite tecnicamente) venute giù non hanno colpito nessuno e né gli alunni né il docente sono rimasti feriti. La dirigente scolastica, Aganta Antonelli, ha immediatamente allertato le forze dell’ordine e convocato una riunione con i docenti e il personale ata. Nell’istituto sono arrivati gli agenti della Polizia, i Vigili del fuoco e il sindaco Antonio Battista, accompagnato dal dirigente ai Lavori pubblici Iannelli e dall’ingegnere Abbazia, per effettuare un sopralluogo e verificare le condizioni della struttura. I tecnici hanno precisato che non si tratta di un cedimento strutturale, ma del crollo di una «struttura portata». Ancora da stabilire le cause del crollo, ma da una prima ricostruzione nell’edificio non sembrano esserci trecce di infiltrazioni d’acqua. Nel tardo pomeriggio la decisione di Palazzo San Giorgio: «In seguito al distacco localizzato della copertura di parte della soffittatura del laboratorio di scienze al secondo piano della scuola Montini di via Scarano – si legge nella nota inviata dal sindaco – le attività didattiche dello stesso istituto saranno sospese venerdì 17 e sabato 18 novembre al fine di garantire l’incolumità degli studenti e del personale tutto e per dare ai tecnici la possibilità di effettuare i controlli necessari finalizzati ad individuare l’origine del distacco.
Il sindaco, che ha già fatto un sopralluogo nell’edificio in questione, seguirà in prima persona, insieme ai tecnici l’evolversi della situazione».
Un episodio che dunque conferma l’allarme sulla sicurezza scolastica lanciato sia dalla Procura di Campobasso, che dall’opposizione di Palazzo San Giorgio. Ma anche dalla stessa dirigente del Montini che ieri mattina ha inviato una nota al prefetto di Campobasso, al primo cittadino e al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per chiedere con «estrema urgenza di porre in essere tutti i provvedimenti e le azioni tese a salvaguardare l’incolumità degli alunni e del personale». Già prima dell’inizio dell’anno scolastico, dopo la divulgazione della relazione dell’Unimol, la dirigente Antonelli si era attivata con comunicazioni scritte per chiedere tutte le certificazioni di idoneità del plesso e più volte aveva rappresentato l’opportunità di trasferire altrove le attività didattiche in attesa che la situazione venisse chiarita. Nessuna delle certificazioni richieste è stata però prodotta dal Comune di Campobasso, ad eccezione di una dichiarazione a firma del sindaco Battista che attestava la staticità del fabbricato. Una richiesta analoga era stata avanzata anche dal Movimento 5 Stelle e dal capogruppo di Democrazia popolare Francesco Pilone, che da subito si era dichiarato contrario alla riapertura della scuola di via Scarano: «Il sindaco metta per iscritto – aveva tuonato in aula – che vuole tenere aperta la Montini e si assuma le sue responsabilità, nonostante l’Unimol abbia consigliato di abbattere e ricostruire o adeguare sismicamente l’istituto». E l’opposizione è nuovamente sul piede di guerra: solo qualche giorno fa il Consiglio ha approvato una variazione di bilancio in cui sono presenti anche 160mila euro per un altro intervento di miglioramento sismico – e non adeguamento – del plesso. Lavori che, secondo molti, non serviranno a risolvere le criticità della struttura che invece sarebbe preferibile abbattere.

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