In una nota congiunta i sindacati Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil prendono posizione rispetto alla protesta plateale e pacifica dell’operaio che venerdì mattina è salito sul tetto dell’edificio di via Ugo Petrella perché da sette mesi non percepisce lo stipendio. «Già nei mesi passati – dicono i sindacati – i lavoratori della Omnia (azienda edile del capoluogo che esegue le manutenzioni per l’Asrem) avevano protestato per difendere i propri diritti e unitamente a Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil si era cercato di trovare soluzione per il pagamento degli stipendi arretrati fino a ricorrere più volte a confronti con la dirigenza dell’Asrem e al signor prefetto».
«Purtroppo – denunciano i sindacati – la pervicace testardaggine dell’Azienda edile ha reso vano questi incontri. Ormai il sindacato si era convinto che, non potendo risolvere diversamente, bisognava fare ricorso alla normativa che regola la responsabilità solidale del committente, quindi chiedere l’intervento diretto dell’Asrem costringendola a pagare direttamente gli stipendi arretrati dei lavoratori, sottraendo i pari importi alle rimesse della commessa che mensilmente eroga alla Omnia».
Ma la disperazione ha preso il sopravvento e, venerdì scorso, uno dei dipendenti che da sette mesi non vede un soldo ha urlato la sua disperazione sul tetto degli uffici dell’Asrem. Nei momenti drammatici della protesta, il direttore amministrativo Antonio Forciniti ha verificato che i pagamenti all’Omnia da parte dell’Asrem era in regola.
«Così sono risaltate chiaramente a tutti – denunciano i sindacati – le responsabilità della Omnia che non ha nemmeno potuto appellarsi ai ritardi dei pagamenti da parte della committenza. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil stigmatizzano il comportamento di una certa sedicente imprenditoria che da tempo non ha più a riferimento il valore della responsabilità nei confronti dei propri dipendenti, l’importanza del ruolo sociale che l’impresa ha nei confronti del territorio e di cui bisogna ragionare sulla sua utilità».
Nel ringraziare il direttore amministrativo che si è prodigato in una lunga trattativa, convincendo il lavoratore dal continuare la protesta, attraverso un impegno preso dalla Omnia di saldare almeno 4 stipendi, Fillea, Filca e Feneal chiedono alla dirigenza dell’Asrem che il prossimo bando per l’assegnazione delle manutenzioni «abbia in sé tutti i requisiti affinché la ditta a cui verrà affidata la commessa abbia una solidità economica in grado di far fronte al rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori. Su questo non secondario punto si chiede sin da subito di aprire un tavolo per avere informazioni, discutere e concertare i requisiti del bando stesso».

 

La nota dell’Omniacostruzioni

Dopo la nota dei sindacati arrivano le puntualizzazioni della Omniacostruzioni, «un’azienda – scrive in una nota Angela Placido, amministratore unico – radicata fortemente sul territorio da circa 40 anni» che fino a dicembre 2016 aveva circa 50 addetti. «Nonostante la crisi del settore iniziata da circa 6 anni sia sotto gli occhi di tutti, la Omniacostruzioni ha cercato fortemente di mantenere inalterata la sua forza lavoro e l’attenzione da sempre rivolta da parte della nostra azienda nei confronti dei propri dipendenti è testimoniata dalla longevità delle assunzioni in essere. La crisi di liquidità di aziende come la nostra è dovuta, essenzialmente, ai ritardi sui pagamenti da parte degli enti pubblici committenti da oltre 400 giorni. Ricordiamo che l’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria per conto dell’Asrem, rappresenta una piccola percentuale sulla totalità dei lavori in capo alla nostra azienda. Ad ogni modo, la Omniacostruzioni tende a evidenziare, senza alcun vittimismo ma per ristabilire la verità di quei fatti che da imprenditori responsabili affrontiamo ogni giorno, come dalla stessa Asrem, ad oggi, risultino non esserci state pagate fatture del 2016 e del 2015. Il contratto di manutenzione in essere, prevede il pagamento, da parte della Asrem, a 30 giorni dalla data di fatturazione e, nonostante le dichiarazioni fornite in data 24/11/2016 dalla dirigenza Asrem, ad oggi le somme indicate come pagate non risultano nelle disponibilità dell’azienda. In virtù di un modello aziendale improntato sulla più alta considerazione della persona e del lavoratore e dell’ambiente familiare creatosi, l’azienda ha più volte riunito le maestranze, fornendo le più ampie spiegazioni sulla crisi che la attanaglia e che non le permette di programmare nei dettagli le proprie scadenze essendo soggetta ai ritardi dei pagamenti delle amministrazioni. Non risponde al vero, quindi, quanto asserito nella nota dei sindacati in riferimento alla nostra totale mancanza di dialogo. A dimostrazione di ciò, non ci sono le chiacchiere ma delle documentazioni, dalle quali risulta come abbiamo accettato, già dal dicembre 2016, di sederci al tavolo richiesto dai sindacati al Prefetto di Campobasso, senza mai negarci al confronto. Piuttosto, nel settembre 2017 con una nota (datata 12/09/2017), abbiamo dovuto far presente alla stessa Asrem che ci convocava a un nuovo incontro, come tale incontro urgentemente richiesto dai sindacati non fosse mai stato sollecitato dai nostri dipendenti che avevano, già allora in essere, un accordo con la nostra società per il pagamento delle loro spettanze arretrate. Anche in questo caso, a sostegno di quanto dichiariamo ci sono le carte, in quella sopra citata ci sono i nomi, i cognomi e le firme dei dipendenti che dichiaravano quanto scritto».

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