In Italia il dibattito tiene banco e i toni non sono per nulla pacati. L’accoglienza dei migranti ‘divide’ anche il popolo molisano: numerosi amministratori locali e movimenti politici sono da mesi sulle barricate per dire stop ai Cas. Nel mirino il sistema di accoglienza che, la loro tesi, avvantaggia solo i privati e non offre un percorso valido di integrazione ai rifugiati, che «vengono parcheggiati in appartamenti o bivaccano in mezzo alla strada». Eppure esempi di accoglienza che ‘funziona’ esistono anche nel piccolo Molise e soprattutto ci sono ragazzi che, una volta terminato il percorso nei centri Sprar, si ‘rimboccano’ le maniche e si lanciano nel mercato del lavoro. È il caso di tre ragazzi afghani che in via San Giovanni a Campobasso – accanto al distributore di carburante – hanno aperto un autolavaggio. «Mille Bolle» il nome scelto per iniziare questa avventura da Hossein, Abiid e Najib che hanno costituito una società scegliendo di ‘investire’ sul Molise. Insieme a loro anche Francesca, una ragazza di Carpinone che oltre al lavoro, sfidando i pregiudizi e la diffidenza, ha trovato anche l’amore. Lei e Hossein sono fidanzati da 4 anni e stanno pensando di mettere su famiglia.
«La mia famiglia l’ha accolto come un figlio – racconta – ed anche i suoi genitori, nonostante le differenze culturali e religiose sono molto felici del nostro fidanzamento. Pensavamo di trovare delle difficoltà, delle resistenze ed invece – dice sorridendo – ci hanno stupito». Hossein ha 29 anni ed è arrivato in Italia dieci anni fa, trascorrendo gli ultimi 8 anni a Roma: «Due anni fa – racconta mentre Abiid e Najib sono alle prese con spazzole e sapone – ho deciso di trasferirmi in Molise dove già collaboravo come mediatore culturale nell’associazione Dalla Parte degli Ultimi. Lì ho conosciuto Najib e Adiid. A loro è venuta l’idea di aprire questa attività e così ci siamo uniti e dopo tanti sforzi ce l’abbiamo fatta». Campobasso lo «ha accolto bene – spiega – ma tutto dipende da noi. Se decidi di voler lavorare ed hai un progetto di vita, tutti ti accolgono bene. Per questo credo che i progetti Sprar siano importanti: gli ospiti hanno l’obbligo di seguire dei corsi di italiano almeno 10 ore alla settimana. Se si vuole rimanere in Italia bisogna andare a scuola ed imparare la lingua, altrimenti hai poco da fare qui». Abiid che di anni ne ha 21 l’italiano l’ha imparato non solo a scuola, «ma anche dalla mia ragazza», confessa con un pizzico di orgoglio. «Nel centro di accoglienza mi sono trovato bene, ora però ho deciso di crearmi la mia indipendenza : ho preso una casa in affitto con Najib e ho aperto questa attività». E i clienti non mancano, soprattutto perché il servizio offerto è dei migliori e a costi più che competitivi. Il lavaggio dell’automobile, sia interno che esterno, viene fatto rigorosamente a mano, con una cura e una precisione quasi maniacali. Il risultato finale è sorprendente: un’auto come nuova a soli 8 euro. Insomma, non resta che provare.

MD

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