Campobasso dichiara guerra al gioco d’azzardo e alla ludopatia. Dopo le ordinanze ‘antislot’ di gennaio scorso firmate dal sindaco Battista, ora il Comune si è dotato di un altro importante strumento per tentare di arginare il fenomeno, approvando all’unanimità il ‘Regolamento del gioco lecito’. Una delle prime città in Italia che ha legiferato in tal senso, recependo sia la normativa nazionale che quella regionale. Del resto, secondo gi ultimi dati disponibili, in Molise il 57 percento delle persone gioca d’azzardo, il 14 percento è affetto da ludopatia, e le fasce più vulnerabili sono gli adolescenti e gli over 65. Un primato negativo che ha spinto l’amministrazione Battista a correre ai ripari. «Abbiamo pensato solo al bene collettivo – ha detto ieri nella conferenza stampa il primo cittadino, accanto all’assessora alle Politiche sociali e al presidente della commissione competente Giovanni Di Giorgio –, preoccupati dal fenomeno del gioco d’azzardo che lascia sempre più indifesi i cittadini. E anche a Campobasso i dati sono drammatici. Oltre ai contenuti regolamentari questo provvedimento funge da campanello di allarme, faremo anche una campagna di sensibilizzazione con la Asrem, coinvolgendo i sindaci dei Comuni dell’Ambito territoriale sociale. Perché il rischio è che i giocatori patologici ‘fuggano’ da Campobasso per giocare nei paesi limitrofi».
«Con questo regolamento – ha aggiunto Di Giorgio – speriamo di arginare il fenomeno dando non solo delle prescrizioni alle attività di gioco, ma anche dei consigli utili a chi rischia di cadere nella trappola». Dunque il regolamento nasce non per contrastare una attività imprenditoriale ma per difendere le fasce vulnerabili come gli adolescenti e gli anziani. «Sono state individuate alcune zone sensibili, come scuole, ospedali, compro oro e luoghi di aggregazione – ha spiegato Alessandra Salvatore – da cui le attività di gioco devono tenersi lontane almeno 500 metri. Un divieto che vale per le nuove attività e anche per quelle già presenti che magari vogliono trasferirsi in un’altra zona della città». Il Comune ha inoltre individuato dei requisiti molto rigidi per chiunque voglia avviare questo tipo di attività, è stato inserito il marchio no slot per le attività che scelgono di non far giocare, «che verranno ‘premiate’ sia a livello pubblicitario – le parole della Salvatore – ma anche con altre agevolazioni». Inoltre l’orario di accensione delle macchinette verrà disciplinato direttamente dal sindaco, e all’interno delle sale da gioco i clienti potranno sottoporsi ad un autotest per capire il loro livello di dipendenza. Gli introiti delle sanzioni verranno utilizzate per finanziare campagne di sensibilizzazione e attività contro la ludopatia. Ovviamente, come già avvenuto per le ordinanze, il regolamento può essere impugnato al Tar, «ma stavolta – ha sottolineato l’assessora – abbiamo cercato di fare tesoro delle esperienze sul territorio italiano che sono riuscite a resistere agli attacchi feroci di qualche gestore, cercando di blindare il provvedimento». Quindi, ha concluso il sindaco «le ordinanze che andrò ad assumere nei prossimo giorni saranno emesse senza vuoti normativi sia a livello regionale che nazionale».

md

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