Michele Santelia colpisce ancora. Lo ha fatto per la 13esima volta e certamente non sarà l’ultima. In questi giorni gli è stato infatti attribuito il 13° Certificato Guinness World Records col quale il Guinness World Records ha omologato la sua ultima opera dal titolo “The IndianVedas backwards” e aggiornato i suoi record.
Santelia, funzionario pubblico di Campobasso ormai conosciuto in tutto il mondo, il 10 aprile scorso ha terminato di ritrascrivere al contrario – digitando contemporaneamente su quattro tastiere bianche (in buona sostanza, sui tasti non sono indicati simboli, lettere e numeri) senza vedere il videoterminale durante la digitazione – l’opera dal titolo “The IndianVedasBackwards”, ossia la ritrascrizione dei Veda indiani in linguaggio Sanskrita.
Ne è uscito fuori un volume molto grande: alto 42 centimetri e del peso di 35 chilogrammi. Un’un’opera molto bella da vedere, poiché ha la copertina interamente in cuoio massiccio; al centro campeggia, in tutta la sua bellezza e maestosità, il viso della divinità indiana Shiva che ha molto a che fare con i testi sacri dei Veda indiani.
I Veda indiani è un’antichissima raccolta in sanscrito vedico di testi sacri dei popoli arii che invasero intorno al XXII secolo a.C. l’India settentrionale, costituenti la civiltà religiosa vedica, che sono divenuti, a partire dalla nostra era, opere di primaria importanza presso quel differenziato insieme di dottrine e credenze religiose che va sotto il nome di Induismo.
Con la parola Veda – che in sanscrito significa “il sapere” – si indica quindi un corpus di letteratura religiosa fra i più antichi di tutta l’umanità, oltre che unico, nel suo genere. In tale corpus ritroviamo una straordinaria varietà dei testi che ne fanno parte, la profonda e per certi versi ancora inesplorata dottrina di quelle antichissime popolazioni e l’altissimo valore spirituale della sua natura che ne fanno un’opera straordinaria e unica nel suo genere.
«Ho iniziato a ritrascriverla al contrario il 22 febbraio 2017 – spiega Santelia a Primo Piano Molise – e l’ho terminata il 10 aprile 2017, alla presenza di due testimoni giornalisti. The Indian Vedas Backwards è composta da 1.153 pagine, 107.216 parole, 635.995 caratteri, 9.277 paragrafi e 20.924 righe».
Con l’aggiunta dell’ultimo volume, la torre di libri al contrario più alta del mondo misura 7,03 metri e 3 centimetri e pesa 743,40 chilogrammi).
A tutt’oggi Michele Santelia ha ritrascritto al contrario: 4.085.957 parole, 23.040.829 caratteri, 30.680 pagine, 287.558 paragrafi, 619.218 righe.
Per ogni opera l’artista campobassano decide una dedica. L’ultima l’ha dedicata alla pace nel mondo.
Una particolarità di The Indian Vedas Backwards è che azionando un telecomando emana automaticamente una dolce, fragrante essenza di sandalo indiano che rende ancora più intrigante l’atmosfera e i misteri dei Veda indiani e della civiltà indiana.

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