Dopo le numerose segnalazioni di ieri, a mezzo stampa e sui social, sullo stato di degrado in cui vertono i servizi pubblici di via Palombo e del rinvenimento, in uno dei bagni, di quattro siringhe abbandonate, il consigliere pentastellato, Simone Cretella, riporta a Palazzo San Giorgio la questione del decoro dei servizi offerti alla cittadinanza. Cretella infatti non è nuovo alla problematica. Qualche tempo fa aveva già affrontato in prima linea la questione dei bagni pubblici in via Gazzani e in piazza della Repubblica. L’appello che oggi il consigliere rivolge alle autorità è quello di effettuare una verifica delle condizioni di sicurezza ed agibilità della struttura o della chiusura al pubblico della stessa nel caso di un riscontro negativo.
«Questa è la situazione in cui versano i bagni pubblici di via Palombo – scrive in una nota -, una situazione drammatica, denunciata più volte, rilanciata anche a mezzo “social” da tantissimi cittadini e che, lo scorso 5 ottobre, approdò persino in Consiglio Comunale con una mozione del Movimento 5 Stelle che chiedeva l’immediato ripristino delle minime condizioni di decoro.
La mozione venne puntualmente bocciata dalla maggioranza, evidentemente ritenendola non degna di attenzione, ma in quella occasione il sindaco Battista si impegnò formalmente, entra 30 giorni, a predisporre, per il tramite dell’assessore ai lavori pubblici Pietro Maio, un intervento di manutenzione per arrivare al decoro dei locali (nelle more dell’individuazione di altri siti dove collocare i servizi pubblici), affermando che se così non fosse stato, ovvero se i bagni non fossero stati puliti, il giorno seguente la scadenza, quindi il 5 novembre scorso, avrebbe immediatamente chiuso i bagni con specifica ordinanza sindacale.
I termini sono ampiamente trascorsi da oltre un mese, ma la situazione dei servizi igienici è sempre la stessa: sporcizia, degrado e pericolo regnano sovrani nell’unico bagno pubblico del centro città e nessuno degli interventi annunciati dal sindaco è stato effettuato, tanto meno è stato mantenuto l’impegno a disporre l’ordinanza di chiusura.
Preso atto dell’immobilismo e dell’indifferenza dell’amministrazione – conclude -, chiediamo l’intervento delle autorità preposte per la verifica delle condizioni di sicurezza ed agibilità e, qualora queste non dovessero essere accertate, l’immediata chiusura di questi locali (che sarebbe proprio il caso di chiamare “cessi”….) che da anni rappresentano una vergogna senza fine per la nostra città».

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