Alla vigilia le premesse per una un colpo di scena all’interno della maggioranza e per una ‘bocciatura’ del provvedimento c’erano tutte. E invece ieri mattina in Aula gli scranni di molti consiglieri che avevano espresso forti dubbi sull’accordo di San Giovannello sono rimasti vuoti. Assenti il capogruppo dell’Udc Ambrosio, che nella scorsa seduta aveva presentato ben 14 pregiudiziali, Massarrella, Madonna, Iafigliola, Columbro, Libertucci, Sanginario, Molinari e Sarli.
In tarda serata passa dunque l’accordo di programma che prevede la costruzione di un complesso edilizio con 110 appartamenti e locali commerciali nella zona di via Altobello, in cambio il Comune otterrà una palestra, come oneri di urbanizzazione del privato, ed un terreno dove realizzare il polo scolastico del Cep a spese proprie. Solo 14 i voti a favore, 4 contrari (i 5 Stelle) mentre l’ex sindaco Di Bartolomeo si è astenuto. Il capogruppo di Democrazia popolare Francesco Pilone invece non ha partecipato alla votazione perché – la sua accusa – «la delibera è viziata». Numeri piuttosto risicati che hanno messo in luce tutti i problemi della squadra guidata da Battista e ‘rilanciato’ le voci secondo cui ormai a Palazzo San Giorgio la maggioranza sia spaccata in due. Tanto che nel corso della votazione ben 4 consiglieri – D’Anchise, Di Renzo, Bucci e Maroncelli – hanno chiesto la verifica politica di maggioranza al sindaco. Insomma, il malcontento a Palazzo San Giorgio è palpabile.
L’opposizione si è invece dimostrata compatta, ad esclusione dell’ex primo cittadino, contro l’ennesima colata di cemento che «a differenza di qualsiasi accordo di programma – l’accusa di Pilone – non porta nessun beneficio». «Un atto che innanzitutto presenta un vizio di forma, ma soprattutto sconveniente per il Comune – ha ribadito – che da questo accordo ‘guadagnerà’ solo una palestra e un terreno dove costruire una scuola mettendo con i soldi pubblici. Se la realizzazione del nuovo polo scolastico fosse spettata al privato l’accordo avrebbe avuto un senso e avremmo potuto ragionarci su, ma queste condizioni sono inaccettabili».
Sulla stessa linea anche il Movimento 5 Stelle che ha presentato due pregiudiziali, entrambe respinte.
«Il privato da questo accordo otterrà un innalzamento del valore del proprio terreno da 5 milioni di euro a 12 milioni. Per tale motivo a riconoscerà al Comune opere pubbliche per 1,5 milioni di euro». Un ‘dettaglio’ che secondo Gravina ‘cozza’ con le norme previste nel Codice dei contratti pubblici. «La realizzazione delle opere pubbliche superiori al milione di euro (come in questo caso) – ha spiegato – deve necessariamente rientrare nella procedura ordinaria, dunque va espletata una gara e non può essere affidata direttamente al privato».
Secondo i grillini dietro questo accordo «ben altro, la storia che serve per costruire una scuola nuova è una fantasia che possono vendere agli ingenui, non a chi ha seguito con attenzione i lavori consiliari fin dall’insediamento. E poi, se fosse davvero questo il “movente”, dovrebbero spiegare a noi e ai cittadini come mai tempo fa rifiutarono la proposta dei proprietari dell’Ariston che si offrirono per realizzare un edificio scolastico in una qualsiasi zona della città».
I pentastellato hanno già annunciato che si rivolgeranno alla Corte dei Conti perché accerti eventuali responsabilità di danno erariale e all’Autorità anticorruzione.

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