Il futuro è dei bambini, il passato degli anziani ma il presente è di entrambi. Pare raccontino questo le immagini immortalate ieri nella casa di riposo “Villa Anna” che si trova in via Tiberio a Campobasso.
Momenti in cui da una parte ci sono loro, i piccoli della Materna (di via Tiberio) con il cappuccio di Santa Claus e tante canzoncine da cantare sapientemente guidati dai loro insegnanti.
Dall’altra, ci sono i nonni della “porta accanto” – quelli di “Villa Anna” appunto – che con aria sorniona e divertita li guardano e lo osservano a metà tra nostalgia per quella fanciullezza passata e il divertimento genuino che le loro vocine sono in grado di regalare.
Nulla di rivoluzionario ma nella sostanza questo momento di condivisione è stato capace di trasformare per un momento la vita di due generazioni diverse, grazie ad un incontro gioioso e armonioso .
L’obiettivo? Unire i due mondi, farli convivere nelle stesse emozioni, nelle stesse gioie.
La vera nemica dei ‘nonni’, oltre alla disabilità o alle patologie che possono sopraggiungere con l’invecchiamento, è la solitudine. E qui, a Villa Anna, il titolare Diego Marcos che si avvale della presenza di 14 operatori coordinati da Carmela Fornaro e poi dell’immancabile presenza e consulenza di medici, infermieri, fisioterapisti, psicoanalisti, si lavora quotidianamente per rendere meno ‘solo’ e meno ‘doloroso’ il mondo degli anziani.
Francesca Novelli, assistente sociale, parla infatti dell’affetto che lega tutti loro agli ospiti della struttura al di là della mera professione. «Noi davvero vogliamo bene a questi nonni – dice – E’ ovvio che la professione ci richiede interventi tecnici e settoriali che vengono svolti con la dovuta oculatezza e circospezione ma – prosegue Francesca Novelli – questi interventi non sono avulsi dall’esigenza vitale di offrire anche l’ imprescindibile affetto e calore umano. E in questo periodo di Natale, poi, diventa un aspetto ulteriormente preminente».
E’ vero. E il calore lo si avverte subito.
I bambini regalano lavoretti artigianali realizzati dalle loro piccole manine ai nonnini che li osservano, le vocine intonano Jingle Bells o White Christmas…, le poesie sotto voce e le risate di festosità… sono immagini toccanti che catturano le sottigliezze e la complessità delle interazioni tra i piccoli e i “nonni” della struttura, svelandone l’importanza della presenza reciproca, i momenti di divertimento e di dolcezza.
Villa Anna, si appresta allora a festeggiare il suo primo Natale («Lo faremo in compagnia dei parenti che verranno dai loro cari» spiega la coordinatrice Carmela Fornaro) e poi il 29 dicembre invece spegnerà anche la sua prima candelina, reduce da 12 mesi di traguardi importanti segnati soprattutto dalla considerazione e dalla stima che la struttura nella sua totalità si è guadagnata grazie alle professionalità di cui si è dotata.
D’altronde, la mattinata di ieri racconta da se il lavoro e l’attenzione che c’è in questo palazzo di quattro piani, dotato di tutti i comfort e in pieno centro urbano.
Gli anziani che si muovono nelle immagini che giriamo sono intenti a giocare con i piccoli, cantare, commuoversi, ricordare. Momenti di tranquillità e contentezza, voci che si mescolano, carezze e mani che si uniscono in una conoscenza profonda e reciproca, contengono il significato più profondo del Natale.
Auguri a tutti allora: nonni e piccini. Giovani e meno giovani. Auguri anche a chi si adopera quotidianamente in strutture come ‘Villa Anna’ perché la magia si ripeta ogni Santo Natale.

Cristina Niro

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