Ieri pomeriggio la Befana ha fatto tappa anche nel reparto di Pediatria dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. O meglio, non potendo venire di persona, ha mandato tre ‘portatrici sane di allegria’ per regalare ai bimbi che soffrono un po’ di sollievo. Si tratta delle volontarie dell’associazione ‘Giovani diabetici molisani’, tre donne dal cuore grande, che da circa due anni intrattengono i piccoli pazienti e le proprie famiglie con attività, giochi e clownterapia.
Sabrina “prezzemolina”, Rosaria “bim bum bam” e Roberta “Dory clown”, munite di occhiali giganti, nasi rossi e palloncini, hanno distribuito le calze della Befana ai bambini insieme al personale medico e infermieristico guidato dal dottor Vincenzo Santillo. Con loro anche il pediatra familiare, il dottor Ettore Napoleone, che nel tempo libero mette a disposizione dei più piccoli la propria esperienza e professionalità. I disegni colorati appesi in bacheca, l’albero addobbato e il piccolo presepe regalano alla corsia un’atmosfera un po’ più calda e accogliente per i piccoli assistiti.
«È il nostro secondo anno qui – spiegano le volontarie -. Nonostante i nostri impegni personali e familiari cerchiamo di mantenere fede a questo compito, non solo in vista delle festività, ma anche nei giorni feriali, per portare un po’di allegria ai bambini costretti a questo ‘soggiorno forzato’».
E la loro presenza viene subito avvertita. Una paziente si affaccia timidamente dalla sua stanza con il piccolo braccio ingessato, mentre, con la mano, spinge il carrellino, pronta per giocare con il suo mini-servizio da thè.
«I piccoli nel 90% dei casi reagiscono positivamente alla nostra presenza anche perché per molti di loro è difficile interagire – aggiunge una delle volontarie – , dipende molto dal tipo di patologia che hanno e dal supporto dei familiari. Noi cerchiamo di coinvolgere prima di tutto i genitori e poi di interagire con i loro figli».
Al momento fortunatamente il pubblico da intrattenere non è numeroso. Sono quattro i bambini che necessitano di cure.
«Prima di venire telefoniamo e ci informiamo sulla presenza dei bimbi. Ovviamente ci auguriamo di non trovarne neanche uno. Quando però ci sono chiediamo l’età e se sono in condizioni di poter interagire. Il nostro impegno consiste nel distribuire giochi, fare bolle di sapone insieme a loro, facciamo palloncini, li portiamo in ludoteca, raccontiamo storie, insomma, cerchiamo di intrattenerli nel miglior modo possibile».
Un gesto nobile e del tutto disinteressato quello di regalare un sorriso ai più piccoli, che aiuta non solo i bambini a sentirsi meglio, ma rende più sopportabile il loro soggiorno in un posto che non dovrebbero mai conoscere.
SL

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