Percorrere le arterie cittadine ed evitare buche (e quindi di sfasciare l’auto) diventa di giorno in giorno sempre più complicato. La situazione della viabilità nel capoluogo è al collasso. Lo è in centro, in periferia, nelle contrade.
Trascorrono i giorni, le settimane, i mesi e non accade nulla. Come se la viabilità non rientrasse tra i compiti dell’amministrazione.
Ci sono tratti di strade percorsi quotidianamente da migliaia di mezzi che assumono sempre più i connotati delle mulattiere. Ciò accade nella totale indifferenza del Comune, la cui amministrazione, in sella ormai dal 2014, continua a promettere interventi, ma di concreto finora si è visto poco o nulla. Se non, appunto, le solite promesse. L’ultima risale a qualche giorno fa, quando il sindaco ha illustrato gli interventi che presto saranno realizzati in città, tra cui il rifacimento di strade e marciapiedi attraverso un investimento di due milioni di euro.
Ma i cittadini non si fidano più, sono esasperati, nauseati.
Guidare in alcune zone della città è come percorrere una strada in un territorio martoriato dalla guerra. Ci sono decine e decine di metri di asfalto che dell’asfalto, scusate il gioco di parole, non hanno più nemmeno il colore. Quando le ruote dell’auto centrano una buca non è poi così grave perché in alcune zone si sono formate vere e proprie voragini. La maggior parte, ovvero la quasi totalità, non segnalate.
Eppure i residenti di Campobasso sono tra i più tartassati del Paese. Pagare i tributi è giusto, è un dovere. Purché sia corrisposto in cambio un servizio efficiente, all’altezza della pressione fiscale.
Se l’amministrazione non ritiene necessari gli interventi, perché in occasione delle visite del Presidente della Repubblica e di quello del Consiglio dei ministri sono stati risistemati (alla meno peggio) i tratti dagli stessi percorsi? Più che per fare bella figura, gli interventi si sono resi necessari – ridiamoci su – per evitare che Mattarella e Renzi pensassero di essere sbarcati sulla luna.
Ci lamentiamo, e bene facciamo, quando Bastianich dice che Campobasso è un posto per sfigati. A giudicare dalle condizioni in cui sono ridotte le strade del capoluogo è difficile dargli torto. Ma questa è un’altra storia.
ppm

Un Commento

  1. Achille Colapietra scrive:

    Strade e marciapiedi, ben inteso. Sono da Terzo Mondo, un qualcosa che neanche la più fervida immaginazione può contemplare. Per quanto riguarda i marciapiedi, si tratta delle stesse piastrelline da quattro soldi che c’erano quando frequentavo il liceo: io mi sono diplomato nel 1995, fate voi i conti… Vorrei poi dare un consiglio a chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica: non si intervenga una sola volta, lasciando andare le cose per i prossimi decenni. Se si vuole conservare un volto dignitoso per la città e non spendere cifre esorbitanti quelle pochissime volte che si interviene, la parola magica è: MANUTENZIONE.

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