Solo qualche giorno fa l’annuncio in pompa magna del sindaco di Campobasso Antonio Battista: «Abbiamo messo sul piatto 2 milioni di euro per il rifacimento di strade e marciapiedi». Una

manna dal cielo, avrà pensato qualcuno, viste le condizioni disastrate di quasi tutte le arterie cittadine, dal centro fino alle periferie. Peccato che i due milioni di euro li pagheranno ‘due volte’ i cittadini, visto che Palazzo San Giorgio, per coprire le spese, ha acceso un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti «attraverso un ammortamento decennale a tasso fisso». A denunciare l’ennesimo salasso il capogruppo di Democrazia popolare Francesco Pilone, che ricorda «il risultato dalla “Mappa del fisco locale in Italia” realizzata dal Centro studi di Unimpresa, che ha posto Campobasso tra le città più tartassate d’Italia in relazione al fisco, ed in particolar modo in merito alle aliquote Iperf (definite dalle Regioni), al totale delle addizionali Irpef (Regioni e Comuni), all’Imu e alla Tasi. Lo studio ha messo bene in evidenza come a Campobasso si paghi il 4,97% di Irap, il 3,43% di addizionali Irpef, l’1,06% di Imu, lo 0,25% di Tasi. Proprio in merito alla Tasi, va precisato che la stessa è una tassa sui servizi indivisibili e serve appunto a finanziare i

Comuni per la messa in opera di tutte quelle attività che ricadono sul concetto generale di Bene Comune, come il rifacimento del manto stradale, la pubblica illuminazione, la manutenzione della rete fognaria, etc».
Insomma, per l’esponente dell’opposizione «si attua un doppio salasso per i contribuenti campobassani: da una parte li si tartassa con un prelievo fiscale di scopo abbastanza corposo, dall’altra li si indebita con l’accensione di un mutuo decennale. Il tutto per lo stesso tipo di servizio: la manutenzione delle strade».
Come mai, l’interrogativo del civico, a fronte dell’alta incidenza che questa tassa ha proprio a Campobasso, l’amministrazione ha deciso di avviare le procedure per l’accensione di un mutuo di 2 milioni di euro? Risposte che dovranno fornire sindaco e assessori competenti nel prossimo Consiglio comunale quando verrà discussa l’interrogazione di Pilone, che conclude amareggiato: «Intanto, ad oggi, le strade restano un colabrodo».

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