Cifre esorbitanti per un terreno, nella maggior parte dei casi di pochi metri quadrati, nella periferia di Campobasso e su cui i proprietari non possono neppure costruire. È il ‘dramma’ che stanno vivendo i campobassani che hanno la sfortuna – è proprio il caso di dirlo – di possedere un terreno ricadente in una delle dodici aree della perimetrazione Lucarino e che nei mesi scorsi hanno ricevuto cartelle di pagamento dell’Ici-Imu a 4 zeri.
Lo scorso 31 agosto la giunta Battista ha approvato una delibera che, recependo i valori medi indicati dalla Commissione Tecnica, ha quintuplicato le tariffe Imu nelle aree ricadenti nella perimetrazione, zone inizialmente agricole e poi diventate edificabili. Fino ad agosto infatti i proprietari di terreni delle 12 aree (Sant’Antonio dei Lazzari-Colle delle Api, Colle delle Api-San Giovanni in Golfo, Colle dell’Orso, Colle dell’Orso 2, Limiti, Mascione-Polese, Coste di Oratino, Macchie, San Vito-Colle Longo, Sant’Antonio dei Lazzari-San Nicola delle Fratte, Tappino e Cese) pagavano indistintamente 8 euro di Imu al metro quadro, come stabilito dalla precedente amministrazione Di Bartolomeo.
Un salasso a cui i contribuenti stanno cercando di opporsi: qualche settimana fa hanno costituito un comitato e oggi pomeriggio – alle 15.30 al Dopolavoro ferroviario – si terrà la seconda assemblea per decidere il da farsi.
«Sabato scorso – spiega Renato Di Soccio, uno dei promotori del comitato – c’è stata la prima riunione a cui
hanno partecipato circa 140 persone ed anche il sindaco. Ci sono tantissime persone anziane che percepiscono la pensione minima e non possono di certo pagare mille euro per un piccolo appezzamento di terreno. Le cartelle che sono arrivate, molte in scadenza, si riferiscono al 2012 e arrivano fino al 2017. E gli importi variano da poche centinaia di euro, fino a 4mila euro».
Per altro chi possiede un terreno inferiore ai 10mila metri quadri non può costruire, ma paga comunque tariffe elevatissime. «Abbiamo chiesto al sindaco – le parole di Di Soccio – di rivedere le aliquote, ma ci ha spiegato che per il 2012 non c’è più niente da fare, mentre per gli anni successivi ci ha assicurato che farà il possibile, ma la situazione è molto complessa. Domani pomeriggio (oggi, ndr) ci riuniremo nuovamente alla presenza di due legali per valutare se ci sono gli estremi per un maxi ricorso».
E intanto sulla questione è tornato anche il capogruppo di Laboratorio civico, Francesco Pilone, che per primo aveva sollevato la questione portando una mozione in Consiglio (bocciata) per chiedere il ritiro della delibera ‘incriminata’. In quell’occasione, per altro, era emerso qualche dissidio in maggioranza con l’astensione di tre esponenti del centrosinistra, Landolfi, Molinari e Libertucci. «Dopo quella seduta – precisa Pilone – il sindaco e l’assessore al Bilancio avevano garantito il loro impegno a riparametrare le aliquote. Successivamente è stata anche convocata una commissione congiunta (urbanistica e bilancio) per discutere delle eventuali modifiche, ma ad oggi ancora nulla». E lunedì l’assise civica si riunirà per discutere il bilancio di previsione, all’interno del quale figurano ovviamente le aliquote Imu 2018. «In Consiglio – assicura Pilone – chiederemo spiegazioni per la tassazione della zona Lucarino. Al momento non sappiamo ancora nulla, abbiamo solo ricevuto la convocazione del Consiglio senza alcuna bozza di bilancio. Dunque resta un mistero cosa voglia fare l’amministrazione per risolvere il problema. Intanto abbiamo chiesto una ulteriore commissione ad hoc, anche se i tempi sono strettissimi».

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