Una storia lunga già 23 anni. E che oggi vive un nuovo inizio. Così ieri il cardinale Pietro Parolin, a Campobasso per l’inaugurazione della fondazione “Il cuore delle donne” (di cui Parolin è presidente onorario), ha ricordato la posa della prima pietra della centro di ricerca e cura della Cattolica. Il presidente della Fondazione Maurizio Guizzardi ha parlato di «momento della svolta». Dopo momenti di difficoltà, ora – ha sottolineato – ci sono le condizioni che definiscono il futuro.
Oggi Fondazione Giovanni Paolo II, la struttura porta il nome del papa santo – San Giovanni Paolo II – che il 19 marzo del 1995 benedisse l’inizio dei lavori.
Ieri a Campobasso, quindi, un giorno di festa a cui hanno preso parte le più alte cariche istituzionali della regione, i vertici del Cda della Fondazione e i dipendenti. Dalle 15 gli eventi in largo Gemelli.
L’arcivescovo metropolita Giancarlo Bregantini ha aperto i lavori ricordando il 19 marzo di 23 anni fa: «La strada fatta da allora è grande, si sono affrontate tante difficoltà, superati tanti problemi ma insieme dato vigore a un’opera dal valore interregionale come era nella mente di chi l’ha voluta».
Ha poi fatto cenno a «un progetto unitario» che mira a creare una sinergia col Cardarelli. La «cittadella della sanità molisana», ha aggiunto, «un unico grande polo che non sostituisce quelli periferici ma li rafforza e li raccorda». È il progetto, in sintesi, di integrazione: uno degli elementi centrali del riordino portato avanti dal presidente della Regione Paolo Frattura, che è anche commissario della sanità.
Rocco Bellantone, componente del Cda della Fondazione, fu il primo docente dell’allora istituendo corso per infermieri della Cattolica a Campobasso. Bellantone ha fatto riferimento al monito, ricevuto da Parolin qualche anno fa al Gemelli, che indicava di curare tutti facendo prevalere l’umanità e di essere ‘buoni samaritani’: «Ci abbiamo sempre provato. Le assicuro che tra il personale medico, infermieristico e amministrativo di questa sede il tentativo di essere buoni samaritani c’è e forte».
Il presidente della Fondazione Maurizio Guizzardi ha fatto il punto, suo l’intervento centrale prima della messa presieduta dal Segretario di Stato Vaticano. Nel 1995, la posa della prima pietra si svolse sotto uno splendido sole. «Da allora sono cambiate molte cose, non sempre quel sole è stato al nostro fianco, abbiamo rischiato seriamente di non poter continuare la nostra attività. Però forse siamo arrivati finalmente a una fase di passaggio per cui possiamo guardare al futuro con una certa serenità, consapevoli che in questi anni questa comunità di medici e cittadini ha fatto un grande sacrificio per riuscire ad arrivare al punto in cui siamo». E il punto, ha detto, è che la struttura di Campobasso è una realtà riconosciuta a livello nazionale per la qualità delle cure e perché si occupa del paziente nella sua integrità. Il 40% dei pazienti arriva da altre regioni e viene alla Fondazione per prestazioni di alta specializzazione. La cerimonia ha quindi un valore simbolico, ha concluso Guizzardi, come «momento della svolta, stiamo avviando un nuovo inizio di questa istituzione, un bene inalienabile di cui non si potrà fare a meno».
Non solo un traguardo, ha fatto eco Parolin, «ma anche un momento di inizio. Per questo siamo qui a chiedere un aiuto a Dio, la sua protezione e benedizione perché questa opera possa continuare con tutte le sue caratteristiche».
La cerimonia è poi proseguita con la messa e, dalle 18 al Teatro Savoia, con il concerto della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” al Teatro Savoia.

 

Il cuore delle donne Il cardinale taglia il nastro: felice di  essere il presidente

«Una iniziativa che si rivolge alle donne e vuole porre attenzione ai loro problemi, al cuore, inteso in senso globale, dal punto di vista fisico, materiale ma anche del valore spirituale. Mi auguro davvero che possa affermarsi sempre più e raggiungere il maggior numero possibile di persone».
Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, sulla nascita della fondazione “Il Cuore delle donne” – di cui è presidente onorario – nata da una collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II del capoluogo molisano. «Quando mi è stato rivolto l’invito di assumere la presidenza onoraria sono rimasto un po’ sorpreso e ho fatto un po’ di resistenza, ma – ha osservato – come si fa a dire di no a questa dolce insistenza che mi è stata fatta, soprattutto con il cuore. Sono contento di essere il presidente onorario – ha concluso – ed essere qui per l’inaugurazione».
La fondazione è un’organizzazione di volontariato che opera per favorire la ricerca e la prevenzione in ambito cardiovascolare.

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