Oggi, di venerdì santo, le strade del capoluogo molisano saranno di nuovo inondate dalle musiche e i canti del Teco Vorrei.

Una delle più suggestive manifestazioni presenti sul panorama campobassano, si rinnova di anno in anno restando, però, intatta.

È lì la forza della processione del Venerdì Santo, la magia che avvolge l’atmosfera mesta e greve non è altro che la rappresentazione della ritualità, della tradizione, delle radici e dell’essenza stessa di un popolo. In una parola: cultura.

La valorizzazione del nostro territorio non può che ripartire dalla cultura, non possiamo più pensare di focalizzare le esigue risorse finanziarie su una tipologia di turismo che poco ha a che vedere con la nostra Terra e le nostre possibilità, pena: finire in un “cul de sac” metaforico, un vicolo cieco.

E allora, miei cari corregionali, torniamo noi in primis a valorizzare il nostro panorama culturale, le nostre processioni, i nostri borghi antichi.

Riportiamo la ritualità delle tradizioni secolari, delle quali il nostro Molise è pieno, a splendere ancora nel panorama artistico e culturale italiano.

Mordecai Levi

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