L’unione italiana forense – sezione Molise – organizza a Campobasso, per il giorno 18 maggio dalle ore 15.30 alle 19.00, presso la sala convegni Hotel San Giorgio, in via Insorti d’Ungheria, un convegno dal titolo “Il Giorno della giustizia”.
Dopo i saluti dell’avvocato Nicola Lucarelli, delegato alla formazione del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Campobasso, introdurrà i lavori l’avvocato Marco Angiolillo che è componente del direttivo nazionale e presidente dell’Unione Nazionale Forense Molise.
Moderatore sarà l’avvocato Roberto D’Aloisio, vice presidente UIF Molise. Il programma prevede, all’inizio, l’intervento dal titolo: “Il caso”, del bravissimo e famosissimo Generale Mario Mori, già comandante dei Carabinieri del ROS, il reparto che si è distinto negli anni per la diuturna ed efficace lotta alla mafia ed alle varie organizzazioni criminali su tutto il territorio nazionale.
Dei tre relatori previsti, poi, il primo intervento dal titolo: “Giusto processo e processo giusto”, sarà dell’avvocato del foro di Roma e docente universitario Antonio Ferdinando De Simone.
A seguire l’avvocato Demetrio Rivellino, in qualità di presidente dell’Ordine degli avvocati di Campobasso e componente OCF, interverrà sulla “Strettoia posta dalle riforme alla difesa” mentre l’avvocato Mariano Prencipe, componente commissione iniziative carceri CNF parlerà del “processo come pena”.
La conclusione dei lavori è affidata all’avvocato Roberto Zazza responsabile del comitato scientifico e componente della direzione nazionale UIF. La partecipazione all’evento darà diritto a numero 4 crediti formativi, di cui 1 in materia di deontologia.
Sicuramente il convegno sarà un momento importantissimo per conoscere sia lo stato del diritto che si sta vivendo in questo momento in Italia, con le note problematiche vissute da tutti gli operatori del settore, sia le richieste insistenti ed urgenti di vere ed improcrastinabili riforme.
Infatti, non è un caso che il sottotitolo del convegno riporta una celebre frase di Enzo Tortora che ancora oggi induce ad una seria e profonda riflessione: «Sono innocente, spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi».
Gabriele Teti

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