L’allarme era già stato lanciato qualche settimana fa da Polizia e Carabinieri ma la situazione sta iniziando ad assumere contorni seri e preoccupanti. Il fenomeno della tossicodipendenza a Campobasso si sta espandendo a macchia d’olio, soprattutto tra i giovanissimi che fanno uso di eroina e cocaina, come evidenziato in diverse occasioni dalle Forze dell’Ordine e dallo stesso procuratore D’angelo durante una delle tante conferenze legate agli arresti per i reati di spaccio ed uso di stupefacenti.
La situazione sta generando preoccupazione soprattutto tra i cittadini per il crescente numero di siringhe abbandonate lungo le strade o nei luoghi pubblici della città. Luoghi spesso frequentati anche da bambini che rischiano di venire a contatto con aghi infetti mentre giocano nei parchi o passeggiano per strada. Eclatante fu il ritrovamento di siringhe sporche di sangue nei bagni pubblici di piazzetta Palombo, successivamente chiusa con un’ordinanza del primo cittadino. O ancora il ritrovamento di siringhe nel giardino del ricordo dedicato alle vittime delle foibe nella zona di Parco dei Pini. L’ennesima segnalazione ieri sui social da parte di una cittadina del capoluogo che si è trovata davanti ad una siringa usata accanto ad un’auto parcheggiata in pieno centro.
«Continuo a ripetermi: “keep calm and go on” – si legge nel post – ma non riesco a non pensare a queste immagini. Più volte ho visto situazioni simili nella periferia di Campobasso e, seppur schifata, ho sempre giustificato ciò che vedevo. Pensavo è normale (ma nemmeno tanto a mio avviso) che si possano trovare siringhe usate in strade decentrate e non abitate, se non da erbacce. Questa foto però non ritrae la periferia di Campobasso, ma il marciapiede di una delle vie che rappresentano il cuore della città. E non è stata scattata alle 5 del mattino, ma alle 5 del pomeriggio. È una via che pullula di attività commerciali e dove c’è una scuola a pochi metri. Questa volta ad attirare l’attenzione su questa siringa è stata l’intelligenza di un cane che , “fiutando” il pericolo, ha sollecitato tutti con il suo abbaiare….ma se a richiamare l’attenzione fosse stato, anziché l’abbaio, il pianto di un bambino che, camminando innocentemente, avrebbe potuto pungersi? Amo la mia città e queste immagini sono come un attentato. Penso a chi sta buttando la propria vita così stupidamente e anche liberamente. Liberamente perché nessuno fa nulla per limitare queste cose, facendo passare per normale ciò che normale non è. I grandi cervelli ai quali abbiamo espresso fiducia anziché occupare spazio e tempo con i loro discorsi arroganti e ignoranti potrebbero anche iniziare ad impegnarsi per migliorare i piani di sicurezza e pulizia ordinaria delle strade, vista la situazione allarmante e preoccupante, non solo sociale ma anche fisica. Ecco, ora, dopo aver fatto questo monologo che probabilmente rimarrà tra me e me stessa, posso iniziare la giornata sperando però di non rivedere più immagini simili!».

Un Commento

  1. Donato Autieri scrive:

    Ma che vadano a zappare la terra, sti’ imbecilli sfaccendati e, con loro, i loro genitori, che sono più latitanti di un mafioso!

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