I bookmakers la davano in pole già all’indomani delle dimissioni di Emma de Capoa. Ora le ‘voci’ hanno trovato la conferma ufficiale. Lidia De Benedittis è il nuovo assessore alla Cultura, Pari opportunità, Istruzione, Educazione alla legalità, Sanità urbana e Progetti europei del Comune di Campobasso. Dopo più di due mesi di vacatio – l’esponente dei Comunisti italiani aveva ‘gettato la spugna’ lo scorso 30 aprile – il sindaco Antonio Battista ieri mattina ha firmato il decreto di nomina.
«Nel ringraziare l’ex assessore Emma de Capoa – le parole del primo cittadino – per l’impegno profuso in seno all’amministrazione comunale, auguro un buon lavoro a Lidia De Benedittis, sicuro che il suo apporto nella squadra di governo sarà prezioso e contribuirà al raggiungimento degli obiettivi che insieme vogliamo raggiungere per il bene della collettività e per la crescita di Campobasso». Avvocato e sindacalista 38enne, Lidia De Benedittis è stata candidata alle ultime elezioni regionali tra le file di Liberi e Uguali, ottenendo 792 voti, dietro al primo eletto Francesco Totaro. Ha sbaragliato concorrenza di Adriana Izzi (già consigliere di minoranza durante la consiliatura Di Bartolomeo) e Aida Trentalance (tra i fondatori del Forum in difesa della sanità pubblica),altri due nomi ‘caldi’ per il post de Capoa.
Alla fine Battista ha trovato la quadra con le forze politiche di maggioranza (consultazioni, per la verità tutt’altro che ‘semplici’) ed ha sciolto le riserve.
«Una nomina che mi dà enorme soddisfazione – il commento a caldo del neo assessore – e ringrazio il sindaco Battista, la sinistra e tutta la maggioranza per avermi dato fiducia. Opererò in continuità con quello che è stato fatto egregiamente da chi mi ha preceduto, facendo passare il concetto di una cultura inclusiva e il più trasversale possibile. Anzi, ne approfitto per lanciare un appello a tutti gli operatori del settore e alle associazione: venite negli uffici dell’Assessorato per proporre idee, progetti e manifestazioni. Il mio obiettivo sarà l’ascolto e il dialogo. Valuteremo tutte le proposte e speriamo di dare la più ampia concretizzazione, compatibilmente con le risorse disponibili».

 

Nuovo esecutivo, vecchie ruggini: maggioranza sempre più divisa

La nomina del nuovo assessore alla cultura al Comune di Campobasso, Lidia De Benedittis, sta già provocando le prime reazioni tra gli inquilini di palazzo San Giorgio. Del resto, già il primo stop imposto al sindaco Battista da parte di diversi esponenti di maggioranza avrebbe dovuto indurlo a più miti consigli. Il primo cittadino, invece, tira dritto per la sua strada e, ormai sempre più solo e da solo, decide per tutta la maggioranza, per tutti i gruppi consiliari e per tutti i partiti politici della coalizione di centrosinistra.
A nulla sono valse le perplessità manifestate da più parti e le richieste di verifiche di maggioranza avanzate a più voci.
Una coalizione, quella che governa il Comune di Campobasso, che appare sempre più esiliata sulle posizioni del Pd, schiacciando le altre anime centriste, incurante delle batoste elettorali subite a più riprese, dalle politiche alle regionali e amministrative, un po’ ovunque in Molise come in Italia.
Padre padrone, il sindaco del capoluogo di regione ed il suo manipolo di fidi assessori e consiglieri continua a fare finta di niente. La nomina dell’assessore De Benedittis, al di là di tutti i risvolti, pone questioni di rappresentatività elettorale e istituzionale.
Come è possibile – sostengono i malpancisti – che Leu con due soli consiglieri (D’Anchise e Durante) possa vedersi riconosciuta un assessore e un presidente del Consiglio? E come può essere ancora giustificata la presenza in giunta dell’assessore Sabusco e dell’assessore Rubino, visto che il partito di Cesa e quello che fa capo a Niro sono già organici al centrodestra e lo saranno per le prossime elezioni comunali? E i due assessori Colagiovanni e De Bernardo (ex Idv) a che titolo siedono i giunta? Poltroneggiano a titolo personale?! Bhé, domande che non avranno mai risposte dal sindaco Battista, che incurante di tutto e di tutti continua ad andare avanti, direzione precipizio 2019.
(nota firmata)

 

 

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